Trasporti

La funivia più lunga del mondo si guadagna il primo pilone

Luce verde della Commissione della gestione del Gran Consiglio al credito di 800.000 franchi per l’allestimento del progetto di massima riguardante il collegamento di 8,1 chilometri tra Fusio ed Ambrì
© Swisstopo
Spartaco De Bernardi
28.05.2024 19:00

La funivia del tipo «va e vieni» più lunga del mondo con i suoi 8,1 chilometri tra Lavizzara e Leventina incassa il primo sì. È quello della Commissione della gestione e delle finanze del Gran Consiglio che ha dato via libera al credito di 800.000 franchi necessario ad allestire il progetto di massima per il collegamento via fune tra Fusio ed Ambrì. Progetto di massima che - rileva il rapporto commissionale che ha quale relatore Bixio Caprara (PLR) e che è stato sottoscritto da tutti i commissari, due dei quali con riserva - dovrà permettere la definitiva verifica degli aspetti tecnici e costruttivi del progetto, nonché la sostenibilità economica del collegamento.

Riscontri positivi

Rammentando come il collegamento sia condiviso tanto in Vallemaggia quanto in Leventina con l’appoggio dato dai rispettivi enti regionali di sviluppo, i commissari sottolineano che anche da parte della maggioranza della popolazione vi sono grandi aspettative per questo progetto. Prova ne è la folta partecipazione alla serata informativa tenutasi lo scorso 28 febbraio a Cevio «che ha testimoniato il grande interesse per il progetto con interventi per la maggior parte positivi», si legge ancora nel rapporto della Gestione, che prosegue: «Entrambe le valli hanno ben compreso che l’infrastruttura da sola non potrà essere risolutiva per cambiare i destini di queste regioni in difficoltà. Ma è altrettanto chiaro che un nuovo collegamento funiviario abbinato a una strategia integrata delle due valli e alla promozione di un’offerta sinergica di molteplici attività, potrebbe essere un fattore catalizzatore decisivo per invertire la rotta della decrescita e dello spopolamento». Detto più chiaramente: «Ci vuole intraprendenza locale e spirito di iniziativa regionale che il cantone può e deve sorreggere a titolo sussidiario».

Costi da confermare

Come accennato, oltre ai dettagli tecnici, il progetto di massima dovrà anche chiarire i costi di realizzazione dell’impianto a fune tra Lavizzara e Leventina. Costi che oggi sono stimati in 33 milioni di franchi, con un grado di approssimazione del 30%. Ciò significa ragionare, annota la Gestione, su di un possibile importo di 40 milioni. Per quanto concerne invece i costi di gestione e di manutenzione ordinaria si stima un importo di circa 1,5 milioni annui, sempre con un’approssimazione del 30%. Quelli di manutenzione straordinaria sono infine valutati in circa 400.000 franchi all’anno. «Oggetto della prossima fase di progettazione - recita il rapporto commissionale - dovranno essere il concetto di finanziamento dell’opera e la definizione dei possibili modelli di gestione».

Senza stazioni intermedie

Il collegamento lungo 8,1 chilometri sarà diretto, ovvero senza alcuna stazione intermedia tra Fusio ed Ambrì. Il tempo di percorrenza sarà di 18 minuti. Le due cabine previste avranno una capacità di 60 persone. Ci sarà posto anche per 12 biciclette. La capacità di trasporto sarà di circa 200 persone per ora e per direzione. Secondo quanto accertato nell’ambito dello studio di fattibilità , l’impianto ha un’elevata disponibilità al servizio: l’esercizio potrà essere garantito di regola sette giorni su sette, 18 ore al giorno e per circa 340 giorni all’anno. Per le manutenzioni annuali, che sarebbero in ogni caso eseguite al di fuori dei periodi di forte domanda, sono stati stimati 10 giorni di chiusura. È stata inoltre valutata tramite un rapporto specialistico l’influenza del vento sull’esercizio della funivia. Ebbene, dal rapporto scaturisce che per circa 15 giorni all’anno l’andirivieni delle cabine potrebbe essere interrotto per alcune ore. E questo in particolare quando le raffiche di vento dovessero superare gli 80 chilometri orari. Questi eventi capitano statisticamente più spesso nei periodi invernali e durano al massimo tra le cinque e le sei ore.

Ambientalisti da coinvolgere

Nel suo rapporto la Gestione del Gran Consiglio sottolinea infine di ritenere importante che le associazioni ambientaliste siano direttamente coinvolte nelle fasi successive della progettazione «così da tenere in considerazione le possibili criticità dell’infrastruttura dal punto di vista ambientale e della sostenibilità». Da qui l’invito al Consiglio di Stato affinché definisca le modalità di tale coinvolgimento.