Il caso

La gaffe in salsa ticinese: «Dal finestrino del treno napoletano vedo un sacco di spazzatura»

Sta facendo discutere la scheda di un esercizio di Grammatica scaricata dal portale ScuolaLab, risalente al 2015 – Il DECS: «Frasi stereotipate certamente infelici, sfuggite alle correzioni degli esperti, ce ne scusiamo»
© CdT/Gabriele Putzu
Jenny Covelli
10.03.2025 18:17

«Il treno napoletano: guardo dal finestrino e vedo un sacco di spazzatura che sommerge la città». Una frase che oltreconfine sta scatenando un'ampia polemica. Prima lanciata sui social, poi ripresa da alcuni media italiani. Ora in Ticino. Che cosa c'entra il nostro cantone? Vi spieghiamo come stanno le cose.

Un lettore ci ha segnalato un «documento controverso» pubblicato «su uno spazio riservato a docenti e funzionari delle scuole ticinesi, tra gli esercizi di grammatica proposti agli allievi». Da una breve ricerca è emerso che si tratta di una scheda del materiale didattico di italiano, risalente al 2015, pubblicato sul Portale della scuola ticinese ScuolaLab. ScuolaLab è curato dal Centro di risorse didattiche e digitali (CERDD) di competenza del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS), che gestisce materiali didattici proposti dalla Divisione della scuola, dalla Divisione della formazione professionale, dagli esperti di materia e dai docenti.

Tra i materiali didattici figura un fascicolo per le lezioni di Italiano – nell'ambito di attività di Grammatica – che consente di proporre «un percorso in cui gli allievi, lavorando in piccoli gruppi, scoprono autonomamente l’analisi del periodo, in modo differenziato». Ma andiamo al dunque. Un esercizio per imparare a distinguere le proposizioni coordinate da quelle subordinate si chiama «Scoprite i treni del mondo». Lo trovate nell'allegato che segue.

I treni del mondo, dicevamo. Ci sono quello olandese, quello svizzero, quello giapponese e quello turco. Ma c'è anche quello «napoletano». Ed è proprio questo ad avere attirato l'attenzione e infastidito gli italiani, partenopei in testa. La frase, infatti, recita: «Guardo dal finestrino e vedo un sacco di spazzatura che sommerge la città».

Le critiche

Angelo Forgione – «scrittore saggista, divulgatore storico, giornalista» – sui social scrive: «Dunque… dal treno olandese si vedono i tulipani che rallegrano l’orizzonte. Dal treno turco si ammira la strabiliante bellezza delle moschee di Istanbul. Sul treno giapponese si mangia sushi e si chiacchiera amabilmente con Mila e Shiro. Il treno svizzero è talmente puntuale che persino la rigida signora Rottermeier risulta in ritardo alla stazione. E dal treno napoletano (napoletano, non italiano!) mica si vede il meraviglioso panorama del Golfo con il Vesuvio! No, si vede una montagna di spazzatura che sommerge la città. Questo è quello che insegna ScuolaLab, il portale della scuola ticinese, a chi studia l’italiano sui suoi testi “didattici”».

Gennaro De Crescenzo, docente napoletano di scuola superiore, nonché presidente dell’Associazione Culturale Neoborbonica napoletana, aggiunge di avere mandato alla consigliera di Stato responsabile del DECS, Marina Carobbio Guscetti, una lettera raccomandata con la quale «chiede una rettifica».

I due post hanno ricevuto molti like, commenti, reazioni e ricondivisioni. Tanto che i giornali online campani hanno deciso di dare loro visibilità. E il caso è velocemente finito sotto i riflettori.

La risposta del DECS

Tiziana Zaninelli, capa della Sezione dell’insegnamento medio del DECS, da noi interpellata cerca di smorzare i toni e chiarisce la questione: «Sul portale ScuolaLab sono presenti 549 schede didattiche, numerose delle quali includono esercizi o documenti relativi all’insegnamento. Il documento citato appartiene a un eserciziario legato alla grammatica valenziale, uno dei primi presentati ai docenti e alle docenti come applicazione della valenziale all’analisi del periodo. Il testo risale a 10 anni fa e non è più in uso».

Quindi, la precisazione sulla frase «incriminata»: «Il passaggio citato è inserito in una serie di frasi stereotipate che presentano treni di diversi Paesi e città, frasi certamente infelici, sfuggite alle correzioni degli esperti e delle esperte di italiano. Ce ne scusiamo. Non vi è alcuna intenzione – tanto meno da parte dei docenti e delle docenti di italiano, che con il loro insegnamento approfondiscono e valorizzano la nostra lingua – di denigrare una città italiana. Nel frattempo l’eserciziario è stato tolto dal portale».