L'inchiesta

La Magistratura indaga su leasing e bolidi di lusso

Accertamenti penali in corso su presunte irregolarità nel mondo delle supercar – Diverse automobili di alta gamma sono state acquistate a credito e poi noleggiate oltreconfine – Alcune sarebbero sparite – Tre persone sono in carcere con l’accusa di appropriazione indebita
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Lamborghini, Ferrari, Porsche, Mercedes e chi più ne ha più ne metta. Ormai da alcuni anni ha preso piede il fenomeno del noleggio di automobili di lusso: vuoi per trascorrere una serata mondana, vuoi per pubblicizzare le proprie attività, vuoi per esigenze personali. Soprattutto oltreconfine, spopolano video di influencer e imprenditori (o presunti tali) alla guida di bolidi presi in prestito. Ebbene, in Ticino è stata recentemente aperta un’inchiesta per far luce su presunte irregolarità con sullo sfondo proprio il noleggio di vetture di alta gamma.

Tre svizzeri dietro le sbarre

Stando a quanto siamo riusciti a ricostruire, il Ministero pubblico sta indagando su presunte irregolarità legate a leasing di svariate automobili di lusso. A metà ottobre l’inchiesta ha portato alla carcerazione preventiva di cinque persone e tre di loro risultano ancora dietro le sbarre alla Farera. Si tratta di tre cittadini svizzeri: il principale sospettato, un altro uomo e una donna, tutti residenti nel Luganese. Stando a nostre informazioni, gli indagati sono sospettati di aver stipulato contratti di leasing con un istituto di credito per acquistare automobili di lusso che poi erano noleggiate in Italia. Sotto la lente degli inquirenti ticinesi ci sarebbero numerose autovetture di alta gamma, alcune recuperate, mentre due risulterebbero sparite. Spetterà agli accertamenti capire che fine abbiano fatto i veicoli. L’indagato principale avrebbe fornito parziali ammissioni, ma avrebbe negato di aver volutamente fatto sparire le auto. Il reato ipotizzato nei confronti degli indagati è di appropriazione indebita. Le indagini sono coordinate dalla procuratrice pubblica Francesca Nicora.

Le società «dormienti»

In base alle prime ipotesi, che andranno ancora confermate dall’inchiesta, il principale imputato avrebbe utilizzato sia la sua società «ufficiale» con sede nel Luganese, sia altre SA «dormienti», ossia inattive da tempo (tra gli addetti ai lavori sono conosciute anche come «società zombi»), rilevate proprio per stipulare i contratti di leasing finiti nel mirino della magistratura e acquistare i bolidi. Le indagini sono scattate dopo la denuncia da parte dell’istituto di credito. Intanto, gli accertamenti proseguono, anche al fine di stabilire se vi siano altre auto interessate dal giro illegale, auto forse acquistate grazie ad altre società di leasing. 

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