Vezia

La masseria Gerbone toglie i veli e si avvia verso l’inaugurazione

Conclusi i lavori per ristrutturare e salvare l’antica fattoria: la Fondazione OTAF è già operativa con il laboratorio agricolo protetto e un punto vendita – A maggio il taglio del nastro – Roncoroni: «Sarà un centro agroalimentare»
© CdT/Chiara Zocchetti
Valentina Coda
24.02.2025 06:00

Era il 2022 quando i vertici dell’OTAF e le autorità politiche, pala in mano, davano il via al cantiere per ristrutturare e salvare l’antica masseria Gerbone a Vezia. Circa due anni e mezzo dopo, nel corso del mese di maggio, sarà il momento di togliere i veli al complesso agricolo e inaugurare ufficialmente il trasferimento della Fondazione dalla vecchia fattoria di Origlio a quella di Vezia, considerata bene protetto a livello comunale. Un’operazione, questa, che ha portato al potenziamento di alcune attività dell’OTAF, oltre al trasferimento fra le antiche mura del laboratorio agricolo protetto in sostituzione di quello precedentemente attivo a Origlio. In arrivo, però, c’è anche qualche altra novità.

Rinforzi da Sorengo

I lavori di ristrutturazione sono stati ultimati alla fine dell’anno scorso, come pianificato inizialmente. E alcune attività hanno già preso possesso degli spazi. «I lavori sono stati completati e lo scorso aprile avevamo già trasferito a Vezia l’attività di laboratorio agricolo protetto, unitamente ai venti utenti, perché avevamo terminato i lavori in due edifici: quello che chiamiamo "ippoterapia" (con le stalle dei cavalli) e quello per le attività agricole – ci spiega il direttore dell’OTAF, Roberto Roncoroni –. L’edificio principale, ovvero la masseria, è stato ultimato alla fine del 2024». Il cantiere si può dire quindi concluso. L’ultimo intervento riguarderà la sistemazione esterna di una parte del terreno – quello per intenderci antistante la fattoria – dove «coltiveremo i campi, ma aspettiamo la primavera per smuovere la terra». Il laboratorio agricolo protetto offre lavoro a venti persone con disabilità, sotto la supervisione di vari operatori, impiegati in attività agricole e di apicoltura e, tra le altre cose, nella gestione di un allevamento di galline ovaiole. Nella fattoria, poi, si svolgeranno anche sedute di ippoterapia. Ma c’è una novità: «Tra marzo e aprile trasferiremo dal nostro centro di Sorengo una decina di utenti che attualmente lavora nel laboratorio tessile-alimentare. Tutta l’attività di gastronomia legata alla produzione di marmellate e altri prodotti verrà portata anche a Vezia. Arriveremo ad avere una sorta di centro agroalimentare», rileva Roncoroni. Già attivo in fattoria anche un punto per la vendita di prodotti. Dal canto suo, il sindaco di Vezia, Roberto Piva, ha tenuto a ribadire che l’arrivo della Fondazione negli spazi della masseria, ma più in generale le attività che verranno svolte, «rappresenta una bella realtà per il nostro territorio», oltre al fatto che la Fondazione OTAF «si posiziona come una sorta di biglietto da visita che saluta chi arriva e chi esce da Vezia». Il progetto è costato circa 5 milioni di franchi, in parte finanziato dal Cantone.

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