Sanità

La maternità resta all’OBV: «Tiriamo un sospiro di sollievo»

Raffaele De Rosa ha fugato i dubbi sulla ventilata chiusura dei reparti di ostetricia e neonatologia, temporaneamente trasferiti a Lugano nell’ambito della lotta alla COVID-19 - Soddisfatte le formazioni politiche – Matteo Muschietti: «Non abbassiamo la guardia»
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Anna Riva
28.05.2020 20:09

Il brivido che aveva attraversato l’intero Mendrisiotto si è infine rivelato privo di fondamento: i reparti di ostetricia e neonatologia dell’Ospedale Beata Vergine (OBV) di Mendrisio torneranno, dopo il temporaneo trasferimento a Lugano nell’ambito della strategia anti-COVID-19, nella sede originaria e, quindi, a «casa». Un termine, questo, intenzionalmente scelto per la sua forte carica emotiva, tanto intenso è il legame che gli abitanti del distretto hanno con il loro nosocomio di riferimento e tanto cari sono loro gli innegabili e innumerevoli benefici della medicina di prossimità. Quanto dichiarato dal direttore del DSS Raffaele De Rosa durante la sessione parlamentare ha infatti permesso di fugare ogni dubbio e consentito a cittadini e politici di tornare a prendere le voci attorno all’ipotetico smantellamento dei reparti in questione per quello che sono: voci, appunto. L’ostetricia e la neonatologia saranno di fatto nuovamente operative a Mendrisio dal primo d’agosto, ha garantito il consigliere di Stato. Un messaggio, contenuto in una risoluzione governativa, all’origine di una lunga serie di sospiri di sollievo.

Tra i primi, consegnato all’immediatezza dei social, quello di Giorgio Fonio, deputato in Parlamento e consigliere comunale a Chiasso: «La maternità tornerà all’OBV dal primo di agosto!», esulta. «Come avevamo annunciato, questa sera (mercoledì, ndr) ho portato a nome dei deputati PPD del Mendrisiotto (Maurizio Agustoni e Luca Pagani ) in Parlamento la preoccupazione del distretto in merito alla ventilata possibilità della chiusura del reparto di maternità all'Ospedale Beata Vergine di Mendrisio che si aggiunge ad un atto parlamentare sottoscritto nella giornata di lunedì da tutti i deputati momò». La risposta di De Rosa è stata «chiara»: i reparti di neonatologia e ostetricia torneranno a Mendrisio «a condizione che la situazione epidemiologica rimanga stabile come oggi». Per Fonio si tratta di «una bella risposta per le mamme, i papà e i bambini momò». «Conosco la sensibilità di De Rosa sul tema della prossimità: il consigliere di Stato PPD è attento a queste questioni», precisa il politico, che sottolinea tuttavia l’importanza di non abbassare la guardia.

Ma il tema resta sul tavolo

Del medesimo tenore la reazione di Simona Rossini, che con il gruppo Lega-UDC-Indipendenti di Mendrisio si era rivolta al Municipio in un’interrogazione volta a fare chiarezza sulla paventata chiusura. «Siamo sollevati per la risposta di De Rosa e auspichiamo che sia veramente così», commenta. La formazione politica resta comunque in attesa della risposta del Municipio: «Resteremo sul tema e seguiremo gli sviluppi futuri». Le parole del consigliere di Stato hanno arrecato conforto anche all’AlternativA-Verdi e Sinistra insieme di Mendrisio, che «tira un sospiro di sollievo». Da noi interpellata, la futura municipale Françoise Gehring afferma che «nell'ottica di una medicina di prossimità e attenta alla dimensione di genere, il mantenimento dei reparti di ostetricia e neonatologia all'OBV di Mendrisio è fondamentale». La politica sottolinea come il rientro a casa dei reparti rappresenti una buona notizia, «tanto più che Mendrisio è l’unico ospedale in Ticino con un Dipartimento donna-bambino, dove sotto un unico cappello vengono integrate l’attività dei reparti di ginecologia, ostetricia, pediatria e neonatologia».

Un parere fuori dal coro è invece quello di Matteo Muschietti, municipale di Coldrerio e già presidente dell’assemblea dei delegati comunali per l’OBV. Era stato il socialista a sollevare la questione di un possibile smantellamento. E ora non ha intenzione di mollare la presa. «Io vado avanti per la mia strada», dichiara. In giugno convocherà dunque tutti i Comuni del Mendrisiotto e un responsabile dell’EOC al fine di «prendere una posizione sul mantenimento dei servizi di neonatologia e ostetricia e del pronto soccorso di pediatria, dal momento che ritengo che debbano restare a Mendrisio per una popolazione di 50.000 abitanti». Il politico non è nuovo a questo genere di battaglie: «Abbiamo già lottato una volta per portare avanti il mantenimento della pediatria». Insomma, a Muschietti le rassicurazioni di De Rosa sono bastate fino a un certo punto. «Questi momenti non sono da sottovalutare, perché la salute del distretto è l’aspetto più importante per il Mendrisiotto. Inoltre, l’ospedale è stato voluto dai Comuni: una struttura dinamica, che garantisce tutti i servizi». Un incontro «all’insegna del dialogo per il bene della sanità» tra i granconsiglieri momò, il team dell’OBV e i vertici dell’EOC (il presidente del CdA, il direttore generale, il capo dell’Area medica e quello del Dipartimento ostetricia e ginecologia) è nel frattempo stato fissato a fine giugno, precisa il presidente del Gran Consiglio Daniele Caverzasio.