Progetto pilota

La mobilità in Verzasca parte dalla porta di casa

Operativo servizio su richiesta che permette agli abitanti della valle di spostarsi in modo facile e flessibile – Grazie a un’App per smartphone è possibile prenotare la propria corsa che viene assicurata da minibus completamente elettrici
Il servizio è assicurato da autisti al volante di minibus elettrici al 100%, strizzando dunque l’occhio all’ecologia. ©CdT/Chiara Zocchetti
Luca Pelloni
18.10.2021 16:49

Facile, flessibile e anche, pur non volendo fare concorrenza agli autobus di linea, economico. O, per dirla con Alessandro Speziali, coordinatore del «Masterplan Verzasca 2030», un servizio che è «un po’ meno di un taxi e un po’ più del canonico trasporto pubblico». Ma, al di là del suo collocamento, è certo che il servizio Verzasca Mobile, partito durante il mese di ottobre, è innovativo. E, se i due anni di prova del progetto porteranno i frutti sperati, anche destinato a fare scuola in altre regioni periferiche ticinesi e svizzere.

Un cellulare, tante mete
Verzasca Mobile è stato presentato alla stampa ieri. Una data simbolica, come sottolineato dal sindaco di Verzasca Ivo Bordoli, perché proprio il 18 ottobre dell’anno scorso è nato ufficialmente il Comune che unisce tutta la valle. «Quello della mobilità è un tema assolutamente centrale per gli abitanti verzaschesi», ha rimarcato. Un tema che, appunto, è strettamente legato alla qualità della vita in valle.
Ma vediamo come funziona nel concreto Verzasca Mobile, il cui utilizzo è stato illustrato da Lorenzo Sonognini (responsabile del progetto). Si tratta a tutti gli effetti di un servizio porta a porta su chiamata, che copre l’intero perimetro della Valle Verzasca e alcuni punti strategici identificati sul Piano. Il trasporto viene effettuato con dei minibus da nove posti, ecologici poiché al 100% elettrici (il primo è già operativo mentre il secondo entrerà in servizio entro un mese).
Prenotazioni e pagamenti sono gestiti tramite un’App apposita, disponibile sia per iOS, sia per Android. L’utente seleziona sulla mappa la località di partenza (grazie al GPS del cellulare è anche possibile scegliere semplicemente la propria posizione) e di destinazione. Dopodiché l’App confronta le prenotazioni ricevute e valuta la possibilità di ottimizzare i viaggi nella stessa direzione, permettendo così la condivisione delle corse tra più utenti e percorrendo quindi meno chilometri complessivi. Prima della conferma, inoltre, il sistema restituirà l’ora esatta in cui il minibus si presenterà «sulla porta di casa» dell’utente. Più informazioni sono disponibili sul sito www.verzascamobile.ch.

«Non si tratta di un servizio taxi, bensì di un’offerta aggiuntiva che integra l’attuale trasporto pubblico anche in ulteriori fasce orarie, senza entrarne in concorrenza. Si tratta del primo progetto di questo genere in Svizzera realizzato con una simile estensione in una regione di montagna», ha sottolineato Alessandro Speziali. «Il servizio è pensato soprattutto per chi vive in valle», gli ha fatto eco il presidente della Fondazione Verzasca Alan Matasci. Dunque per gli abitanti veri e proprio, per chi possiede una residenza secondaria e anche per chi, magari, soggiorna in una struttura ricettiva verzaschese. Il tutto, tra l’altro, si sposa con l’obiettivo del «Masterplan» di incentivare – oltre che il vivere in valle – il turismo stanziale e non quello di giornata.
Per ciò che concerne i costi, Sonognini ha invece rimarcato che sono state istituite tre zone tariffali: Alta valle, Bassa valle e Piano. Per ogni zona di percorrenza il costo è di 5 franchi. Giovani e beneficiari AVS godono di sconti.

Una sfida cruciale
«Oggigiorno la sfida della mobilità è cruciale per le regioni periferiche, ma non solo. Anche sotto il profilo dello sviluppo demografico», ha poi sottolineato il vice presidente dell’Associazione dei comuni verzaschesi, nonché sindaco di Gordola, Damiano Vignuta. «Questo progetto si muove su due assi fondamentali per il futuro: la digitalizzazione e l’economia condivisa».
Entusiasti di Verzasca Mobile, infine, anche gli altri partner che hanno partecipato alla nascita del progetto pilota. A testimoniarlo, ieri a Vogorno, Valesko Wild (capo dell’Ufficio sviluppo economico del DFE), Alex Malinverno (responsabile mercato e clienti settore sud di AutoPostale) e Roberta Cattaneo (direttrice regionale di FFS).

Il progetto, come detto, vivrà una sperimentazione di due anni. Un tempo che permetterà di censire eventuali criticità, raccogliere informazioni e suggerimenti per migliorare il servizio e renderlo il più efficiente possibile. Un servizio che – anche grazie agli autisti che lo assicurano – vuole entrare a far parte della quotidianità della Verzasca, vuole diventare un moderno «vieni che ti do un passaggio».