Il caso

La Montessori a Stabio dovrà aspettare

La costruzione della scuola è in ritardo e ancora manca il via libera da parte del Cantone - «Potremmo aprire qualche mese dopo», spiega il promotore ma il DECS ha dubbi
(foto Zocchetti)
John Robbiani
02.08.2019 06:00

STABIO - La sua apertura era prevista tra un mese. In settembre con l’inizio dell’anno scolastico era attesa infatti l’inaugurazione della scuola «La voce delle cose», d’ispirazione montessoriana, in via Ligornetto a Stabio. A due passi dalle Medie. Tutto sembrava pronto, tanto che sul sito Internet appare ancora oggi la scritta «Siamo aperti tutto l’anno, dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 19» ed è anche possibile compilare il modulo d’ammissione. Ma ben difficilmente entro settembre lo stabile sarà pronto. A confermarcelo è Giuseppe Chiminelli, amministratore unico della società anonima promotrice dell’istituto scolastico. «Non manca molto in realtà. L’80% dei lavori sono stati portati a termine e avevamo già fissato un incontro con il Cantone, a fine agosto, per stabilire l’abitabilità degli spazi. Credo però che per quella data non faremo in tempo».

Significa che - se non arriverà l’abitabilità - la scuola «La voce delle cose» resterà chiusa un altro anno? Una scuola, lo ricordiamo, che si divide in tre strutture: l’asilo nido (per 17 posti), la scuola dell’infanzia (per 25 bambini) e la scuola elementare (destinata a ospitare una sessantina di alunni). Dovranno tutti aspettare settembre del 2020? Chiminelli è convinto che una soluzione si troverà. «Dipenderà da quello che deciderà il Cantone, ma non credo che si dovrà sacrificare l’intero anno scolastico. Tra l’altro ci sono già delle famiglie che si sono iscritte. L’asilo può aprire quando vuole e credo che si potrà attendere la conclusione dei lavori per poi iniziare i corsi una volta che la struttura è pronta». Far iniziare l’anno scolastico in un altro istituto in attesa che «La voce delle cose» sia ultimata, per poi cambiare una volta che le lezioni sono già iniziate? «Si potrebbe anche trovare una struttura temporanea, che tra l’altro abbiamo già individuato. Ma, come detto, a decidere sarà il Cantone. Se si potrà bene, altrimenti inizieremo l’anno seguente».

«Occorre pensare ai bambini»

Ma cosa ne pensa il DECS (il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport)? Si può aprire un istituto ad anno scolastico inoltrato? «Di solito - ci viene spiegato - ragioniamo di anno scolastico in anno scolastico, e dunque anche questo sarà il caso. Bisogna anche pensare agli alunni e al fatto che non sarebbe l’ideale far loro cambiare sede scolastica una volta iniziati i corsi». Ci viene spiegato anche che l’intenzione del Dipartimento non è quella di ostacolare «La voce delle cose». Il problema è che, a un mese dall’inizio scolastico, non tutto è pronto per concedere l’autorizzazione. Stando a nostre informazioni oltre all’agibilità dello stabile (la verifica e l’autorizzazione, essendo un edificio di uso pubblico, è affidata all’Ufficio sanità) i promotori della scuola dovrebbero ancora produrre alcuni documenti soprattutto in ambito pedagogico ed educativo e una sorta di business plan che attesti la solidità finanziaria della società che gestisce la scuola.

«C’è chi non ci voleva»

Chiminelli resta però fiducioso ed è certo che la scuola Montessori aprirà. Magari non quest’anno, ma l’anno prossimo di certo. «Questo a costo di mangiare pane e cipolle», ci ha confermato. «A Stabio c’è qualcuno che non voleva che aprissimo questa scuola, ma noi ci riusciremo. Se non quest’anno, quello dopo. L’interesse attorno al nostro progetto è grande e questo è già un successo». «La voce delle cose - si legge sul sito Internet della struttura - è una scuola Montessori nata dalla volontà di un gruppo di imprenditori ed educatori che hanno sperimentato e conosciuto l’approccio e ne hanno intuito le enormi potenzialità educative».

Il modello pedagogico prevede «una fiducia nelle capacità innate in ogni bambino sono la base del nostro pensiero. Insegnanti altamente qualificati e selezionati garantiscono una guida in sintonia con il metodo elaborato da Maria Montessori. Anche i genitori assumono un ruolo attivo e responsabile nei confronti di tutti gli aspetti organizzativi, educativi e culturali che coinvolgono la vita della scuola, sentendosi corresponsabili del buon funzionamento della stessa».