La nuova vita dell’Alpina con gli operai del San Gottardo

L’albergo Alpina è ufficialmente di proprietà del Comune di Airolo. Il trapasso di proprietà, come conferma al CdT il sindaco Franco Pedrini, è stato perfezionato alla fine del 2020. Per poterlo fare si è dovuto attendere la fine di una procedura resa più tortuosa del previsto da un referendum, spazzato via in votazione popolare, contro il benestare dato all’operazione dal Consiglio comunale nell’aprile del 2019 e da un ricorso giunto fino al Tribunale federale, che nel mese di luglio dello scorso anno l’ha bocciato in via definitiva. L’albergo, ormai chiuso da tempo e che il Comune ha acquistato al prezzo di 3,73 milioni di franchi, è stato affittato all’Ufficio federale delle strade (USTRA). Quest’ultimo ne ricaverà degli alloggi per gli operai alle dipendenze delle imprese che saranno impegnate nello scavo del secondo tubo della galleria stradale del San Gottardo. Anche in questo caso il contratto è già stato sottoscritto: prevede che l’USTRA corrisponda al Comune di Airolo un canone annuo di 290.000 franchi.
Una trentina di camere singole
Una volta rimesse in sesto le camere, l’albergo Alpina potrà dunque accogliere i nuovi ospiti come auspicato tanto dal Comune di Airolo quanto dall’USTRA. Ospiti che, come detto, saranno gli operai alle dipendenze delle imprese alle quali sono stati affidati i lavori per lo scavo della seconda canna della galleria autostradale del san Gottardo. Dalla filiale di Bellinzona dell’USTRA, alla quale ci siamo rivolti per conoscere le tempistiche previste, spiegano che l’albergo sarà occupato a partire dalla seconda metà di quest’anno. A disposizione delle maestranze vi sarà una trentina di camere singole. Inoltre, fanno sempre sapere dall’USTRA, le imprese allestiranno nei pressi dell’albergo ulteriori camere provvisorie, così da sfruttare appieno le potenzialità ricettive dell’hotel.
Posto per 200 persone
L’obiettivo è quello di riuscire ad alloggiare fino a circa 200 persone. Una piccola comunità che, questo almeno è l’auspicio delle autorità locali, potrà generare un importante indotto per l’economia airolese in particolare i commerci e, nella speranza che la pandemia possa presto essere solo un (brutto) ricordo, gli esercizi pubblici. Questa è solo una delle possibili ricadute positive che avevano spinto Municipio e Consiglio comunale, confortati anche dal voto popolare, ad acquistare l’albergo. Si conta infatti di poter beneficiare delle imposte alla fonte che verranno versate dai lavoratori impegnati nello scavo, di approfittare del miglioramento degli accessi stradali alla zona e di ottenere ulteriori vantaggi per il Comune e per le sue Aziende a seguito dell’erogazione di servizi.
Si spera in un futuro florido
Una volta scaduto il contratto d’affitto, che ha una validità decennale, il Comune potrà decidere cosa fare dell’hotel, che secondo le previsioni sarà ancora in buone condizioni. Non è esclusa una vendita ad un buon prezzo, ma la soluzione attualmente più gettonata è di farne un uso pubblico in ambito alberghiero. Le altre opzioni che andranno valutate nei prossimi anni sono quelle relative ad una soluzione mista alberghiero-residenziale, alla creazione di un centro di formazione, oppure ancora alla trasformazione dell’Alpina in una sede per la scuola montana. Di certo la struttura ricettiva, quale che sarà la sua sorte, potrà approfittare del riordino territoriale che porterà con sé la realizzazione del secondo tubo della galleria stradale del San Gottardo. La copertura dell’autostrada lungo un tratto di circa un chilometro e la riorganizzazione dello svincolo permetteranno di ricavare all’incirca 150.000 metri quadrati da destinare ad aree verdi e di svago puntando in particolare sulla biodiversità. Un’opportunità da cogliere al volo per la comunità di Airolo la quale, attraverso una commissione municipale costituita ad hoc, sta in particolare definendo i contenuti della zona destinata ad attrezzature e impianti di carattere pubblico (per 27.000 metri quadri) come sancito dall’accordo sottoscritto fra Confederazione e Cantone, che si divideranno i costi calcolati in 100 milioni di franchi per la riqualifica del fondovalle. Riqualifica per la quale verrà riutilizzata parte del materiale di scavo della galleria che inizialmente si prevedeva di depositare in discarica.