L’intervista

La pandemia sta per finire, il gruppo Level scalpita

A tu per tu con Andrea Montini, proprietario di dodici locali tra ristoranti, bar e discoteche in Ticino, Lombardia e Svizzera interna – Dalle novità in arrivo ai rapporti stretti con Gué e Andrea Iannone
© CdT/ Chiara Zocchetti
Matteo Generali
15.02.2022 19:07

L’oramai imminente abolizione del certificato COVID è un grande passo verso il ritorno alla vita pre-pandemica. Un avvenimento che, va da sé, attendiamo tutti da oltre due anni. Il mondo della ristorazione è stato senza ombra di dubbio uno degli ambiti maggiormente toccati dalle chiusure e dalle restrizioni. Con quali sentimenti, ora, il settore sta affrontando questi ultimi passi verso l’agognata normalità? Per capirlo meglio abbiamo parlato con Andrea e Roberto Montini, proprietari di numerosi locali tra ristoranti, bar e discoteche tra Svizzera e Italia. In generale, i due fratelli si sono detti molto felici per l’abolizione del certificato 2G e 2G plus: «È un ulteriore passo per tornare alla normalità». A risponderci, nell’intervista sottostante, è stato Andrea.

Come avete affrontato questi due anni di pandemia?
«In questi due anni abbiamo sofferto come tutti, sia umanamente sia sul fronte lavorativo. Il progetto che ha subito le maggiori restrizioni è stata la discoteca Jungle, aperta a settembre 2021 e rimasta chiusa per molti mesi. Abbiamo però avuto il coraggio di sfidare questa pandemia, aprendo nuovi locali nel centro e sviluppando un progetto nel canton Zugo. In un periodo di recessione, ma anche di tranquillità, abbiamo lavorato per realizzare nuovi progetti, far crescere le competenze del nostro staff con seminari interni. Non solo, ci siamo fatti trovare pronti in vista del post-COVID, dando vita a tre attività che potessero coprire l’intero arco della giornata a Lugano: dalla colazione al Passion in Piazza Dante, al pranzo in Piazza Rezzonico nel nuovo ristorante etnico Gitano, finendo con una cena nella prima uramakeria nippo-brasiliana della Svizzera, il Level Sushi. Per tacere dello Shaker, locale che propone cucina mediterranea in chiave gourmet».

È stato difficile gestire le inevitabili positività e quarantene fra il personale?
«La nostra fortuna è stata avere tanti dipendenti e pochi casi di isolamento. Chiudere per mancanza di personale, oltre alle lunghe pause che ci sono state imposte, sarebbe stata una beffa. Beffa che, per fortuna, abbiamo evitato».

Gué e Andrea sono due imprenditori. Sono persone con una visione sul business che porta un valore aggiunto alla nostra “famiglia”

Il gruppo Level ha dei soci importanti sul territorio. Importanti e, altresì, famosi: il rapper milanese Gué e il motociclista Andrea Iannone. Entrambi hanno creduto nel progetto della discoteca Jungle e nel Gitano, mentre Iannone è pure socio del Passion. I due vivono da tempo a Lugano ma sono molto conosciuti in tutta Italia. Come è nata l’idea di inglobarli nella cordata di investitori?
«Oltre a essere nostri soci e amici, Gué e Andrea sono due imprenditori. Sono, ancora, persone con una visione sul business che porta un valore aggiunto alla nostra “famiglia”. Gué e Iannone sono dei professionisti e dei riferimenti nelle rispettive discipline: hanno visto in noi la stessa determinazione che impiegano nelle loro attività e hanno deciso di investire con noi. La loro entrata in società ha sicuramente fatto da cassa di risonanza, ora siamo conosciuti anche in Nord Italia; in molti, soprattutto nel weekend, fanno parecchi chilometri per venire a provare la nostra cucina grazie alla loro comunicazione. Da anni lavoriamo in questo campo, abbiamo accumulato tante esperienze e conoscenze. Quello che per il fruitore è spensieratezza e divertimento, è per noi grande lavoro e dedizione. Arriviamo a organizzare gli eventi con settimane di anticipo. A livello personale dobbiamo ringraziare Gianni Biondi e Daniele De Vecchi, che per primi hanno creduto nelle nostre idee e ci hanno dato la possibilità di lavorare con loro».

Come prendono vita i vostri ristoranti?
«Ricerca, professionalità e passione sono le nostre parole chiave. I nostri ristoranti sono riconoscibili per l’impatto visivo e per l’importanza che diamo all’atmosfera. Ma fondamentale per ogni progetto sono le persone. Per questo puntiamo molto sulla competenza del personale, selezionato da noi e composto da ragazzi che nel passato hanno lavorato nelle località più esigenti ed esclusive. In città la nostra più grande sfida è stata rilanciare il Jungle Club, una discoteca che è già diventata sinonimo di divertimento. Durante l’estate grazie al network di Andrea e Cosimo abbiamo ospitato artisti del calibro di Rkomi, Fred De Palma, Emis Killa e Il Pagante».

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