Cassina d'Agno

La pista di inline hockey a rischio: si muove la politica cantonale

Dopo le restrizioni imposte alla società malcantonese per via del rumore denunciato dal vicinato un atto parlamentare chiede l’intervento del Governo – Se non si trova una soluzione, il club dovrà cessare l’attività
La pista confina con una zona residenziale estensiva di Agno. © CdT/Gabriele Putzu
Valentina Coda
22.08.2024 06:00

Potrebbe avere diverse chiavi di lettura la situazione che si è venuta a creare attorno alla pista di inline hockey del Centro sportivo Passera di Cassina d’Agno. Il rumore delle palline contro le balaustre non esce più dalla testa dei vicini, tanto da portare il Municipio, dopo una raccolta di firme e una perizia fonica, a imporre una serie di restrizioni nei confronti della società Malcantone inline hockey che utilizza la struttura.

Dicevamo delle chiavi di lettura. La prima: il campo è stato costruito oltre trent’anni fa e alcune case sono sorte dopo. C’è chi dice che è come abitare accanto all’aeroporto di Kloten e lamentarsi del rumore. La seconda: uno dei compiti di un Municipio è ascoltare i bisogni dei suoi cittadini, ed è quello che ha fatto Agno limitando l’attività della società. Il problema principale risiede nel fatto che in assenza di una soluzione alternativa – che allo stato attuale non è ancora stata individuata, visto che gli altri campi presenti nel Luganese sono occupati – la squadra che milita in serie A dovrà giocoforza cessare l’attività. Intanto, a riprova della delicata situazione dal punto di vista agonistico, è scesa in campo la politica cantonale con un’interrogazione (primi firmatari i deputati del Centro Claudio Isabella e Gianluca Padlina) sottoscritta da almeno un rappresentante di ogni partito di Governo.

Nessun obbligo, ma...

I problemi sono venuti a galla un anno e mezzo fa, quando sul tavolo del Municipio di Agno è giunta una raccolta firme sottoscritta da una ventina di cittadini esasperati dal continuo rumore, sette giorni su sette. Una perizia fonica ha poi messo nero su bianco il problema. Il Municipio ha inviato così una lettera alla società malcantonese con una serie di restrizioni, che vanno da limitazioni orarie al non utilizzo della struttura alla domenica e negli altri giorni festivi (la pista confina con una zona residenziale estensiva). Contro queste decisioni, intanto, la società ha inoltrato un ricorso al Consiglio di Stato. Sono quindi sospese.

«Formalmente non siamo obbligati a seguire tali restrizioni, ma per andare incontro al Municipio e al vicinato stiamo cercando di rispettare nel limite del possibile ciò che ci chiedono: siamo consapevoli che è un’attività che disturba», precisa Laura Bariffi, membro della società che raggruppa oltre cento persone attive in quattro squadre, compreso il settore giovanile. In alcuni casi, il club ha anche apportato dei cambiamenti al calendario delle partite (il derby contro il Sayaluca in programma a settembre si giocherà di giovedì e non di domenica) oppure la squadra è stata ospitata dai Rangers di Lugano a Pregassona per la semifinale di Coppa Svizzera. Una situazione logistica poco sostenibile e una società, che ricopre un ruolo importante nella promozione dello sport in Ticino, in seria difficoltà. Per questo motivo, l’atto parlamentare chiede al Governo se intende intervenire per cercare di risolvere la situazione o per trovare una nuova «casa» al club malcantonese.

Quali soluzioni?

Il Municipio di Agno, da noi contattato, preferisce non prendere posizione in merito. Tuttavia, precisa che discuterà della questione durante la seduta di inizio settembre e che l’obiettivo finale rimane quello di trovare una convivenza tra cittadini e sport. Convivenza che fa rima con una soluzione concreta. E l’unica individuata dal club è quella di creare un nuovo campo. «Le piste presenti in Ticino sono tutte occupate da altre società e non seguono la regolamentazione necessaria che consente a una squadra di Lega nazionale di giocare – prosegue Bariffi –. Per giocare sul campo del Sayaluca a Cadempino bisogna pagare un affitto, ma è decisamente troppo alto in caso ci fosse lo spazio per giocare. Il Municipio non ci ha proposto delle soluzioni alternative concrete; noi vorremmo restare a Cassina d’Agno, ma se venissero confermate le restrizioni dell’Esecutivo, rimanere sarebbe quasi impossibile. La perizia fonica fatta a livello comunale ci dava comunque una indicazione oggettiva del rumore, ma è stata fatta anche per indicare quali accorgimenti si potevano mettere in atto per diminuire l’emissione di questo rumore. Sono stati proposti interventi, anche se non danno la certezza di quanto poteva essere in seguito l’emissione. Comportano degli investimenti, è vero, ma questa potrebbe essere un’altra via percorribile».

Destinare il centro sportivo a ragazzi e residenti

Prima di tutti si era mossa la politica comunale con un’interrogazione della consigliera comunale Tania Derada (PS-Verdi-Indipendenti) che chiedeva lumi al Municipio sul futuro della pista. Nella sua recente risposta, l’Esecutivo ricorda che «a Sigirino stanno costruendo un centro sportivo in cui sarà costruita anche una pista per il gioco dello skater. Potrebbe essere un luogo consono all’attività sportiva svolta dalle squadre degli adulti». Di contro, l’intento del Municipio «potrebbe essere quello di destinare il centro Passera ai soli ragazzi, oltre che alla popolazione residente ad Agno».

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