Il caso

«La politica non si dimentichi di noi»

È l'appello del presidente della Società protezione animali di Bellinzona Emanuele Besomi - Fra le sfide future l'ampliamento del nuovo rifugio per dar vita al Centro di competenza
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
12.03.2023 11:00

«La politica cantonale non si dimentichi di noi». È l’appello fatto dal presidente della Società protezione animali di Bellinzona (SPAB) Emanuele Besomi durante l’assemblea svoltasi ieri sera dopo tre anni di pausa forzata a causa della pandemia. E proprio l’emergenza sanitaria, inevitabilmente, è stata al centro della relazione del timoniere, il quale ha ricordato il periodo difficile contraddistinto dai problemi operativi e logistici che sono stati affrontati per garantire comunque sempre la sicurezza dei volontari attivi nel nuovo rifugio di Gorduno-Gnosca (inaugurato lo scorso giugno) e nelle altre strutture. Come se non bastasse, si è dovuta gestire l’impennata di adozioni di animali domestici con massicce importazioni anche dall’estero.

Presenti tre ministri

Durante la crisi la società cittadina si è impegnata ad «alleggerire il problema della gestione degli animali» nel nostro cantone, consentendo alle autorità di dedicarsi appieno a contrastare la diffusione del coronavirus. Dalla politica, ora, si spera che «possa trovare la giusta forma per garantire anche in futuro l’esistenza e l’operato della SPAB». Sostegno garantito, nelle forme e negli ambiti delle rispettive competenze, dal presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali e dai colleghi Christian Vitta e Raffaele De Rosa nonché dal vicesindaco di Bellinzona Simone Gianini. Fra le prossime sfide figura l’elaborazione di un piano che consenta l’ulteriore ampliamento del rifugio con la realizzazione di spazi per un Centro di competenza cantonale per gli animali e logistici in cui andranno trasferiti la sede ed il magazzino che dovranno presto lasciare via Vallone in città per far posto alle future aule scolastiche di Pratocarasso.

Cifre nere

Riflettori puntati, infine, sull’attività del 2022. Gli interventi a Sud delle Alpi hanno interessato circa un migliaio di animali domestici, selvatici e da reddito. Sono stati effettuati salvataggi di cigni e uccelli acquatici nel Verbano, nel Ceresio e in altri specchi d’acqua ticinesi. In 10 casi i volontari sono intervenuti con l’ausilio dell’elicottero, altrettanti sono stati gli interventi tecnici, mentre in tredici casi si è dovuto far capo ai rocciatori.

In totale i mezzi hanno percorso oltre 230 mila chilometri da Airolo a Chiasso. Proprio per poter garantire la continuità degli interventi con un parco veicoli in perfetto stato di funzionamento, l’assemblea ha approvato all’unanimità il credito per la sostituzione di due mezzi, di cui uno elettrico. Buone notizie arrivano anche dalle finanze. Se il 2021 si era chiuso con un leggero deficit, lo scorso anno è andato agli archivi nelle cifre nere. E con l’assunzione del primo collaboratore stipendiato, una svolta per la SPAB.