La preoccupante invasione delle «palme ticinesi»

BELLINZONA - Durante le feste non è raro trovare tra le decorazioni e gli addobbi natalizi anche i grappoli della palma di Fortune, erroneamente chiamata «palma ticinese». Una specie questa che però «di ticinese non ha nulla, poiché è una specie esotica da tempo coltivata nel nostro Cantone, dove si è naturalizzata, diventando una specie invasiva e problematica», come sostengono il Centro nazionale dei dati e delle informazioni sulla flora svizzera (Info Flora) e il Gruppo di lavoro cantonale organismi alloctoni (GLOAI). Questi ultimi ritengono pertanto «inopportuna la vendita di queste infruttescenze (come pure delle piante vive), in preoccupante espansione ai margini degli agglomerati, lungo i corsi d’acqua e soprattutto nei sottoboschi di fondovalle». Come anticipato da TeleTicino, il Dipartimento del territorio (DT) ha deciso di prendere posizione scrivendo all’Ufficio federale dell’ambiente per chiedere una valutazione dei pericoli di questa espansione. Negli ultimi anni il DT ha intensificato la lotta nei confronti della palma di Fortune, i cui interventi per contrastarne l’espansione sostenuti da Cantone, Comuni e altri enti di utilità pubblica «sono spesso onerosi», come indica la nota di Info Flora e GLOAI. Dove inoltre viene specificato che «si tratta di interventi sostenuti con i soldi dei contribuenti». Le due associazioni invitano dunque i rivenditori, siano essi giardinieri o grandi supermercati, «a rinunciare alla vendita di queste specie e e di qualsiasi altra specie esotica invasiva elencata nelle liste ufficiali svizzere (Lista nera e Whatch list di Info Flora)». Inoltre, nella nota viene chiesto alla popolazione di rinunciare all’acquisto sia di grappoli di frutti di palma sia di piante vive. Mentre a chi ne fosse già in possesso, si consiglia di smaltire le infruttescenze «con i normali rifiuti solidi urbani e non nel compostaggio, per non contribuire ulteriormente all’espansione della palma».