La prima tavola (firmata) cavalca lo skate park
Non la tradizionale posa della prima pietra e nemmeno il primo colpo di pala. A Mendrisio, nell’area che ospiterà lo skate park con annessa area di svago si è deciso di suggellare l’inizio dei lavori con una tavola da skate. Sindaco, addetti ai lavori e i giovani coinvolti vi hanno apposto la propria firma, indelebile. Una tavola che, oltretutto, diventerà un piccolo «monumento»: a lavori ultimati sarà posata in un luogo simbolico. È questo, se vogliamo, il momento clou di quanto avvenuto oggi nell’area dell’ex macello dove autorità, progettisti, futuri fruitori della struttura si sono incontrati per un breve momento ufficiale, non senza aver prima richiamato, con il sorriso, le vicissitudini avvenute nelle ultime settimane (leggasi terra «prelevata» da un privato e, soprattutto, non inquinata). I lavori, ad ogni modo e dopo mille peripezie, sono iniziati. E lo skate park, salvo intoppi, nell’autunno dell’anno prossimo sarà consegnato alla popolazione. Il sindaco Samuele Cavadini, durante il suo intervento, ha voluto innanzitutto ricordare che «per la Città quanto progettato è stato anche l’occasione per un riordino urbano della porta di Mendrisio». Unitamente a quanto realizzato negli anni scorsi si andrà così a creare «un’entrata piacevole, gradevole». Insomma, «un bel biglietto da visita». Cavadini ha in seguito parlato della piccola cerimonia, definita «doverosa, in segno di ringraziamento e gratitudine per chi ha partecipato al progetto e nei confronti di chi ci ha dato sostegno». Anche perché, ed è stato ricordato più volte, quanto verrà realizzato nell’area dell’ex macello «è frutto di un processo democratico e di un processo partecipativo». Al sindaco ha quindi fatto eco la capodicastero Pianificazione spazi pubblici Francesca Luisoni: «È un bel momento e ciò che vediamo testimonia la tenacia di un gruppo di giovani, ma non solo».
«Destinazione forte»
Sul piccolo palco al centro dell’area si è affacciato anche l’architetto Mario Botta, definito «il creatore e l’artefice della porta d’entrata della Città».
L’archistar ha voluto dapprima ricordare «l’ex macello, una costruzione che ha comunque avuto la sua storia». Ma, allo stesso tempo, ha volto lo sguardo al futuro, a un «progetto che per questa zona è stato pensato sin dagli inizi come elemento di svago, di riposo e verde». Non a caso, Mario Botta ha voluto sottolineare un particolare dell’area che ospiterà lo skate park, uno spazio workout e uno per il parkour, senza dimenticare un giardino e una terrazza: «Saranno piantumati 16 alberi, spero siano pini marittimi». Botta l’ha poi ribadito: «Dovevamo dare un ‘segnale verde’, offrire una zona d’ombra. Un’area che andava trasformata, una zona residua, una parte di un comparto che necessitava di una ‘destinazione forte’». E la parola, infine, non poteva non essere data anche alla parte più giovane, in questo caso rappresentata da Samuele Butt dell’associazione Momò Skateboarding, il quale ha apprezzato che la Città «abbia creduto nei ragazzi e nella possibilità di realizzare opere e progetti nati dai giovani, per svagarsi, creare uno spazio aggregativo rivolto ai giovani e tutta la popolazione più in generale». Ora comincia il bello: «Il bello di divertirsi e di stare insieme».
Percorso ricco di «evoluzioni»
L’iter che ha portato alla posa della prima pietra, alla realizzazione dello skate park, è stato invero un percorso – per rimanere in tema – ricco di evoluzioni. Cammino nato una decina d’anni fa (con la richiesta di identificare uno spazio da dedicare ai giovani) che ha portato, nel 2022, alla domanda di costruzione all’ex macello. Il 2023 ha invece fatto registrare l’avallo del Consiglio comunale al credito per la realizzazione e, poco più tardi alla raccolta firme (riuscita) per indire un referendum. Chiamata alle urne che, il 19 novembre dello scorso anno, ha sancito il «sì» allo skate park. Ora mancano solo i lavori: appuntamento all’autunno dell’anno prossimo.