La proposta della Gestione: differenziare il moltiplicatore
«Stessa scacchiera, stesse pedine e medesimi giocatori. Ma il livello di difficoltà cresce». È l’espressione che il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini, lo scorso 29 ottobre, ha utilizzato per far comprendere quanto sia sempre più difficile far quadrare i conti dell’amministrazione cittadina. L’occasione: la presentazione alla stampa del Preventivo 2025 della Città. Un documento – che verrà votato durante la prossima seduta del Legislativo prevista il 16 dicembre – nel quale si stima un disavanzo d’esercizio di poco oltre i 3,2 milioni di franchi. Risultato calcolato senza ritoccare il moltiplicatore d’imposta. L’intenzione è dunque quella di mantenerlo al 77%.
Ma è proprio sul moltiplicatore d’imposta che si sono accesi i riflettori e si sono concentrate le attenzioni della Commissione della gestione. La maggior parte dei commissari, raccomandando l’accettazione del messaggio che concerne i bilanci preventivi, propone un emendamento. Perché non fare, ad esempio, come Lugano? Dunque differenziare la pressione fiscale. «Il Municipio propone di mantenerlo invariato al 77% sia per le persone fisiche che per quelle giuridiche, rinunciando alla possibilità di differenziazione dell’aliquota di cui si avrebbe facoltà nel 2025 – si legge nel rapporto datato 4 dicembre –. Tuttavia, la maggioranza dei commissari della Gestione propone di portare il moltiplicatore d’imposta per le persone giuridiche all’82%».
Nessun aggravio
Da noi interpellato, il relatore del rapporto Daniele Raffa (Il Centro) evidenzia la positività dell’emendamento: «Tutti siamo a conoscenza del risultato finanziario prospettato nei Preventivi. Andando ad aumentare il moltiplicatore per le persone giuridiche di cinque punti percentuali – commenta – si potrebbero migliorare le finanze della Città, oltretutto senza gravare troppo quelle delle aziende».
In effetti, a livello cittadino, il disavanzo di gestione scenderebbe da circa 3,2 a 2,3 milioni di franchi. Il beneficio contabile sarebbe circa di 900.000 franchi. E, come detto da Raffa, anche l’impatto sui conti delle aziende non sarebbe gravoso in virtù del fatto che, dall’anno prossimo l’imposta sull’utile sarà ridotta dall’8 al 5,5 per cento.
Toccherà dunque al Consiglio comunale, il 16 dicembre, decidere se approvare o meno questo emendamento e differenziare il moltiplicatore d’imposta. I «numeri», in considerazione del fatto che il rapporto è firmato dai commissari di PLR, Il Centro e L’AlternativA, sembrano esserci. Ha firmato con riserva il consigliere comunale Massimiliano Robbiani (Lega). Non hanno invece firmato il rapporto i due commissari del gruppo UDC-UDF: Lucio Lorenzon e Roberto Pellegrini.
Il disavanzo d’esercizio, come visto, potrebbe quindi scendere a 2,3 milioni. Ancor di più se consideriamo che lo stesso Municipio ha annunciato di aver incassato «significative sopravvenienze d’imposta che migliorano in modo sensibile il risultato del conto economico».