«La prossimità è importante, non chiamateci agenti di serie B»

Percorrendo la Strada Regina, a Bioggio, è impossibile non notarla. La nuova sede della polizia Malcantone est – è stata inaugurata il 3 settembre scorso, ma operativa dal 1. maggio 2022 – si affaccia strategicamente su una delle strade più trafficate del cantone. E non è un caso: «Gli incidenti stradali sono tra le casistiche che maggiormente impegnano il nostro Corpo», spiega il comandante Patrice Delévaux, che ci accoglie negli spazi dell’ex villa Soldati, diventata appunto il nuovo quartier centrale della Polizia strutturata Malcantone est.
Parola d’ordine: tempestività
Certo, la circolazione stradale impegna, e molto, gli agenti sotto il suo comando. D’altronde, il traffico nel Malcantone non lo scopriamo certo oggi. Ma un altro dei compiti del Corpo è quello della polizia di prossimità, una funzione che ad oggi è affidata a due agenti, che diventeranno tre a partire dal 1. maggio (portando così l’organico a 15 poliziotti). E visitando gli spazi del garage del posto di polizia, possiamo notare come la prossimità sia un tema molto caro al nostro interlocutore: di fianco alle automobili di servizio, ne troviamo altre due, senza lampeggianti e con una livrea più “amichevole”. «Prossimità significa anche un rapporto di fiducia con il cittadino», spiega Delévaux, da cinque anni alla testa del Corpo dopo altri 28 passati tra le fila della polizia vodese prima e della Cantonale poi. «È un aspetto che spesso viene un po’ troppo sottovalutato: l’agente di quartiere è il primo che può accorgersi se qualcosa non va, può raccogliere informazioni e agire a scopo preventivo». Si passa delle fattispecie più piccole fino ad arrivare a segnalazioni di atti penali. «Solo qualche giorno fa un anziano mi aveva chiesto come comportarsi con una mail inviata da un sedicente studio legale che gli chiedeva dei soldi per sbloccare un’ingente eredità», chiosa il comandante. Già, la truffa del falso nipote – o del falso “qualcosa” – è molto diffusa e per questo, insieme alla Cantonale, si terranno incontri informativi. Oltre a quelli con gli agenti di quartiere “Un caffè con gli agenti” (il prossimo si terrà oggi dalle 14 alle 16 al centro diurno ricreativo di Agno).


Cellulare e piede pesante
Insomma, la presenza sul territorio è fondamentale. Sia in ottica di prevenzione che di repressione. «Le cifre lo dimostrano», commenta Delévaux. «Nel 2015 i reati commessi nella giurisdizione della Malcantone est erano 556, scesi a 464 nel 2018 e a 238 nello scorso anno». In particolare, ad essere calati sono i reati contro il patrimonio, diminuiti dai 370 del 2018 ai 124 del 2022 (anche se, precisa il nostro interlocutore, in Ticino c’è un ritardo nel trattamento dei casi).
Sostanzialmente stabile, invece, il dato degli incidenti (177 nel 2018, di cui uno mortale, a fronte di 152 nel 2022). A far pendere la bilancia in favore della prevenzione della presenza sul territorio – sì, anche con l’amato-odiato apparecchio radar («Rappresenta l’1% della nostra attività», precisa Delévaux) – è la casistica delle infrazioni ai limiti di velocità: la stragrande maggioranza (3.184) ha visto un superamento di 1-5 km/h, a fronte di 824 casi in cui il flash ha immortalato un conducente che sorpassava il limite di 6-10 km/h o dei 271 casi in cui la velocità punibile era di 11-15 km/h oltre il consentito. Sono inoltre stati elevati 118 rapporti per velocità comprese tra 16 e 24 km/h e 29 conducenti sono stati denunciati per aver superato il limite di 25 km/h. Da segnalare anche le 1.153 multe disciplinari intimate per l’uso del telefonino alla guida e il servizio di polizia che ha erogato 121 ore nell’ambito dell’educazione stradale e del bullismo nelle varie sedi scolastiche del comprensorio.
«Semplificare la procedura»
Guardando al futuro, sul tavolo del Governo è pendente il rapporto del Gruppo di lavoro Polizia ticinese che ha il compito di rivedere alcuni compiti e competenze della Cantone e delle polizie strutturate. L’auspicio di Delévaux è che le strutturate possano continuare a operare sul territorio: «Assegnarci più indagini e più lavoro da ufficio è controproducente, specie se continueremo ad avere meno competenze, per esempio, in ambito di incidenti stradali». Ad oggi, le Comunali devono «cedere il passo» ai colleghi della Cantonale in caso di incidenti con feriti o di reati alla Legge sulla circolazione stradale (alcolemia, guida nonostante la revoca, ecc.). «La formazione di base è la stessa. Potessimo far fronte a questi compiti semplificheremmo la procedura e sgraveremmo i colleghi della cantonale. Non siamo assolutamente agenti di serie B». Ma qui ci si addentra nel terreno minato della politica cantonale.