La protezione civile si accaserà nel nuovo stabile della Città
Migliorare ulteriormente la qualità dei servizi offerti instaurando un’ancora più stretta sinergia con gli altri enti di intervento attivi sul territorio. A questo ambisce il Consorzio Protezione civile Locarno e Vallemaggia grazie alla nuova sede dove verranno concentrati gli uffici amministrativi, gli spazi per l’istruzione, ed i magazzini per il materiale ed i veicoli. «Stiamo raggiungendo un accordo con la Città secondo il quale le nostre infrastrutture, attualmente dislocate in diversi siti, verranno riunite sotto lo stesso tetto», ha annunciato il presidente della Delegazione consortile Alex Helbling nella presentazione del preventivo 2025 della PCi locarnese. Il tetto sotto il quale verranno concentrate tutte le diverse attività svolte dal personale amministrativo, dai quadri e dai militi è quello del futuro stabile che la Città intende edificare nelle vicinanze del Centro dei servizi di pronto intervento in via alla Morettina, dove già hanno «casa» la Polizia comunale, il Corpo pompieri ed il Salva.
Istituito un gruppo di lavoro
Per analizzare al meglio le possibilità edificatorie, anche in funzione delle necessità di altri enti interessati ad insediarsi nel futuro edificio, è stato creato un gruppo di lavoro. E ciò nell’ottica di individuare quelle sinergie che consentano di contenere i costi di costruzione e di gestione. Consapevoli del fatto che la nuova sede non sarà per domani, i vertici della PCi hanno confermato il loro interesse per questo progetto. Interesse formalizzato con una lettera d’intenti indirizzata a Palazzo Marcacci. «Confidiamo che l’iter possa procedere spedito in modo da poter disporre presto di una struttura che potrà sicuramente contribuire a gestire ancora meglio gli interventi dal punto di vista operativo», ha ribadito Helbling. E a proposito di interventi, nell’elencare quelli eseguiti nel corso dell’anno che si sta concludendo il sostituto comandante Patrik Arnold (che dal prossimo 1. gennaio subentrerà a tutti gli effetti a Lorenzo Manfredi alla guida operativa della PCi Locarno e Vallemaggia) si è evidentemente concentrato su quelli attuati in Alta Vallemaggia a seguito dell’alluvione di fine giugno.
Tre mesi di impegno continuato
Dalla fase di emergenza a quella di ripristino dei danni 570 militi della PCi di Locarno e Vallemaggia insieme a quelli delle altre regioni del cantone sono stati impegnati durante tre mesi per un totale di quasi 3.500 giorni di servizio complessivi. «Abbiamo messo a disposizione tutti i nostri impianti da Ascona fino a Lodano affinché tutte le operazioni potessero essere coordinate al meglio», ha rammentato il comandante Arnold, sottolineando come attualmente non vi siano militi della PCi impiegati in Bavona o in Lavizzara, se non dieci uomini della regione Lugano Città che in questi giorni stanno contribuendo alla posa della pista di pattinaggio provvisoria a Prato Sornico, nella parte dell’impianto sportivo che ha potuto essere sistemata. Durante i corsi di ripetizione dell’anno prossimo, ha comunque annunciato il sostituto comandante della PCi, militi e quadri continueranno a prestare servizio a favore degli enti pubblici della Vallemaggia, senza comunque tralasciare il resto del territorio di loro competenza.
Fra due anni 331 militi in meno
Una grande sfida che attende la PCi Locarno e Vallemaggia, come del resto tutte quelle delle altre regioni del Canton Ticino e dell’intera Confederazione, sarà la riduzione del numero dei militi. «Dagli attuali 746 passeremo a 415», ha evidenziato Arnold aggiungendo che nel corso del 2025 si dovrà procedere alla riorganizzazione della milizia in vista della nuova situazione. La diminuzione marcata degli effettivi, rassicurano i vertici della PCi, non dovrebbe intaccare la prontezza d’intervento in caso di necessità, ma potrà limitare la possibilità di messa a disposizione dei militi a supporto di manifestazioni o eventi organizzati nella regione.
Ultimi rifugi da ispezionare
Nel corso del prossimo anno continuerà l’attività di ispezione dei rifugi privati. A tutt’oggi i militi della PCi Locarno e Vallemaggia ne hanno controllati 2.518 in 19 Comuni: ne restano poco più di 500 ad Ascona, Ronco sopra Ascona, Mergoscia e Verzasca che verranno «passati al setaccio» l’anno prossimo.