La puzza al Belvedere ha i mesi contati

«Con i lavori di ammodernamento della stazione di pompaggio al Belvedere ci dovete garantire che la puzza sparirà». Si può riassumere così la richiesta presentata dalla Città di Lugano a inizio dicembre durante la riunione del Consiglio consortile del Consorzio depurazione acque Lugano e dintorni (CDALED). E il Consiglio consortile ha detto sì: il tempo di eseguire i lavori di ammodernamento alla stazione di sollevamento, e di puzza non ce ne sarà più.
Un provvedimento inusuale
Il tanfo, riportavamo la scorsa estate, proviene dalle condotte di ventilazione della stazione di pompaggio sotterranea, e si sente a sprazzi, con una certa frequenza. Allora il direttore del Consorzio Laurent Kocher ci aveva riferito che queste condotte di ventilazione «possono per loro natura sporadicamente rilasciare odori molesti» e che «in generale questo inconveniente non causa grandi fastidi e non è usuale, in tutta la Svizzera, prendere provvedimenti in tal senso». «Per gli impianti in questione non abbiamo ricevuto ad ora reclamazioni - aveva aggiunto, - ma tenendo conto dell’ubicazione in zona pregiata di queste strutture, sarà nostra premura contattare i Comuni interessati per comprendere se un reale problema sussiste. In tal caso saranno effettuati i necessari investimenti».
La richiesta accolta
L’occasione per ovviare al problema è la decisione di ammodernare proprio la stazione di sollevamento in zona Belvedere che - si legge nel relativo messaggio consortile - è stata costruita fra gli anni ’70 e ‘80 e ha «raggiunto e lungamente superato il suo ciclo di vita teorico».
Il messaggio era sui tavoli dei Consiglio consortile lo scorso dicembre e, dato che in esso non vi era alcun riferimento alla puzza, il delegato della Città ha preso la parola e affermato che «nella richiesta del credito è indispensabile che siano attuate tutte le misure necessarie al fine di scongiurare la fuoriuscita di esalazioni maleodoranti dalle condotte di ventilazione». Lugano, infatti, aveva nel frattempo fatto le sue verifiche e preso atto della problematica. «Il nostro preavviso favorevole è vincolato alla condizione che in fase di realizzazione siano adottati tutti i provvedimenti del caso al fine di preservare la zona pregiata» del Belvedere, ha concluso il delegato. La condizione è stata accettata dal Consiglio, che «si adopererà per adottare tutti provvedimenti del caso come richiesto».
Da notare che la Città all’interno del CDALED dispone di 26 voti su 57 possibili, ma per l’occasione ne potevano essere espressi solo 49 (mancavano dei delegati), quindi l’eventuale opposizione di Lugano avrebbe da sola potuto mettere il veto al progetto d’ammodernamento. Così non è stato (la proposta è infine stata accolta all’unanimità) e la puzza al Belvedere ha i mesi contati.
Ambiente più tutelato
Oltre a promettere di risolvere il problema delle antipatiche esalazioni, l’ammodernamento della stazione di sollevamento darà anche maggiori garanzie a livello ambientale. Il rinnovamento degli impianti di pompaggio consentirà infatti di limitare «considerevolmente» le problematiche che condizionano la situazione attuale, riducendo di fatto i potenziali guasti che possono causare la fuoriuscita di acque reflue nel lago. Un problema comune a buona parte delle stazioni di pompaggio del CDALED (proprio perché vetuste), e infatti quella in zona Belvedere non sarà l’unica a essere ammodernata in tempi brevi (vedi box a lato).