Malcantone

La replica del Municipio di Tresa: «Chiudere la sede di Sessa? No, vogliamo preservarla»

L'Esecutivo risponde, forte dei dati, al messaggio inoltrato stamane dal Gruppo SOS scuole comunali legato al nuovo ordinamento scolastico del Comune
Red. Online
26.11.2024 15:00

«La scuola di Sessa non si tocca». È il messaggio, forte e chiaro volendo usare le parole del comunicato, che il Gruppo SOS scuole comunali ha rivolto al Municipio di Tresa. In sostanza, il Gruppo si è fatto portavoce delle preoccupazioni delle famiglie di Tresa «per le ipotesi di ridimensionamento e riorganizzazione dell’offerta scolastica conseguenti al preannunciato nuovo ordinamento». Ordinamento che, da settembre 2025, prevede il trasferimento di tutti gli allievi di primo ciclo di scuola elementare (prima e seconda) a Sessa (2 sezioni monoclassi), il trasferimento di tutti gli allievi di secondo ciclo di scuola elementare (terza, quarta e quinta) a Croglio (3 sezioni mono e pluriclassi), e la possibile riduzione di una sezione di scuola elementare (da 6 a 5, con conseguente perdita di un posto di lavoro). 

Detto in altri termini, il Gruppo SOS ritiene che il Municipio starebbe operando con l'obiettivo ultimo di chiudere la sede scolastica di Sessa. Un'ipotesi, questa, che l'Esecutivo nega. Rispedendo al mittente, tramite una nota, le accuse. Negli ultimi anni, citiamo, «il Municipio ha operato nell’interesse di tutto il Comune spostando 5 bambini dai quartieri di Croglio e Monteggio a Sessa per evitare, in questa ultima sede, la formazione di una pentaclasse (allievi dalla prima alla quinta in un’unica classe). Senza questi 5 allievi, il calo a Sessa sarebbe stato di 16 allievi corrispondente a una diminuzione del 47%. ll dato risulta quindi chiaramente in contrasto con quanto sostenuto dal Gruppo SOS scuole comunali, il quale, in modo incomprensibile, afferma invece che vi sia stata una lieve crescita. Le previsioni per i prossimi anni indicano un aumento limitato (4-5 allievi), insufficiente a compensare la forte diminuzione registrata (16 solo a Sessa)».

Di qui, secondo il Municipio, la necessità di cambiare: «La riduzione degli allievi, in linea con la tendenza osservata in altri Comuni del Cantone, ha spinto il Municipio e la direzione scolastica in modo proattivo a ricercare soluzioni per garantire stabilità e continuità alle scuole elementari. Oltre agli aspetti finanziari, è fondamentale assicurare un assetto organizzativo stabile per evitare eventuali interventi imposti dall’Autorità cantonale». L'Esecutivo e la direzione scolastica, nello specifico, hanno valutato tre varianti: «mantenere l’organizzazione attuale con deroghe e docenti aggiuntivi», una soluzione ritenuta «instabile» visto il rischio «di portare alla formazione di una pentaclasse»; «trasferire tutti gli allievi di Sessa al centro scolastico di Croglio, ottenendo risparmi sui costi e semplificando la gestione»; «dividere gli allievi per ciclo», come poi proposto, opzione che «garantirebbe stabilità e permetterebbe di mantenere entrambe le sedi operative». Tradotto: la terza variante «consente di preservare la sede di Sessa e assicurare una struttura scolastica resiliente per i prossimi anni, pur ricordando che nessuna decisione formale è stata presa». Questa riorganizzazione, prosegue il Municipio, «richiederà un sacrificio anche delle famiglie degli altri quartieri, i cui figli potrebbero avere dei tragitti sui pulmini un po' più lunghi (stimati in massimo 10-15’ in più per viaggio), per permettere questa riorganizzazione nell’interesse di tutto il Comune».

E ancora: «Contrariamente a quanto affermato dal gruppo SOS scuole comunali, il Municipio ha coinvolto tutti gli attori rilevanti» spiega sempre l'Esecutivo, citando date e incontri. «La trasparenza del Municipio dimostra la volontà di affrontare la questione con responsabilità e condivisione e rimane a disposizione per prendere in considerazione eventuali altre proposte di incontro o di discussione». Le affermazioni del Gruppo SOS, conclude il Municipio, «si scontrano con i dati. Il Municipio è impegnato a preservare la sede di Sessa, come indicato nel Rapporto aggregativo, adottando soluzioni realistiche e sostenibili per il futuro».