Muralto

«La rinascita del Grand Hotel darà lustro all’intera regione»

L’imprenditore Stefano Artioli presenterà fra due settimane la domanda di costruzione per i lavori di risanamento e rilancio dell’albergo: «Vogliamo che diventi una delle migliori strutture ricettive della Svizzera»
Spartaco De Bernardi
17.02.2022 06:00

«Le prime immagini del centro spa del Grand Hotel Locarno». Con una foto postata su Instagram, che mostra come saranno le grotte trasformate in centro termale e di terapie rigenerative per il corpo da 2.500 metri quadrati, Stefano Artioli dà un assaggio della rinascita del grande albergo di Muralto. «Vogliamo che il Grand Hotel diventi una delle migliori strutture ricettive della Svizzera. Un biglietto da visita per tutto il Locarnese» ribadisce al CdT il patron del Gruppo Artisa. Un biglietto da visita del quale si potranno conoscere maggiori dettagli fra un paio di settimane quando verrà inoltrata la domanda di costruzione. «Con l’architetto Ivano Gianola, che conosce molto bene l’albergo essendosi già chinato su di un progetto per la sua ristrutturazione, il nostro team sta lavorando a fondo per presentare il dossier». Un lavoro impegnativo, anche in considerazione del fatto che il Grand Hotel è un bene culturale protetto. Per questo i dettagli della ristrutturazione plurimilionaria sono discussi e concordati con l’Ufficio dei beni culturali del Cantone.

Un edificio che trasuda storia

«È un edificio che trasuda storia e che merita di tornare ad essere il gioiello che era in passato» aggiunge Artioli, spiegando che il suo interessamento per il Grand Hotel risale a cinque anni fa. «Allora iniziammo le trattative con i proprietari, che però non andarono in porto. L’anno scorso, invece, siamo riusciti a trovare un accordo». Tra le parti è stato infatti siglato un diritto di compera che dovrà essere esercitato entro il prossimo 30 marzo. «Onoreremo il diritto di compera e nel frattempo, come detto, stiamo elaborando il progetto in vista dell’ormai prossimo inoltro della domanda di costruzione». Un progetto, tiene a sottolineare Artioli, assolutamente non speculativo. «Ho vissuto per una ventina d’anni nel Locarnese e mi fa male vedere il Grand Hotel chiuso. Così abbiamo deciso di restituirlo ai locarnesi. Anzi, a tutti i ticinesi. Perché questo albergo è un patrimonio di tutto il cantone».

Serve un cambio di passo

Con la rinascita del Grand Hotel, rimarca ancora il nostro interlocutore, «intendiamo dar lustro con un prodotto di qualità a tutta una regione che ne ha davvero bisogno». Una regione che deve mantenere e, se possibile, rafforzare la sua vocazione turistica che l’ha resa famosa in mezzo mondo. E ciò lo si può fare solo con delle infrastrutture al passo con i tempi. «Negli ultimi anni nel Locarnese sono mancati grandi imprenditori disposti ad investire in questo settore. È ora di invertire la tendenza perché questa regione ha un grosso potenziale ancora da sfruttare dal punto di vista turistico». Artioli pensa ad un’offerta non solo estiva, ma sull’intero arco dell’anno con gli ospiti che si fermano nelle strutture ricettive per tre o quattro giorni. Insomma, un’offerta turistica moderna e di qualità che nel rinato Grand Hotel - con le 138 camere e suite oltre ad una sala capace di accogliere fino a 600 persone - avrà uno dei principali punti di forza. E che, si spera, possa andare a vantaggio dell’economia dell’intera regione. Ricadute positive dovrebbero poi potersi concretizzare anche sul piano culturale. L’intento è infatti quello di rinverdire la tradizione che ha visto il grande albergo ospitare il Locarno Film Festival. È proprio in quello che fu il primo vero Palace del Ticino che la rassegna cinematografica mosse i suoi primi passi nel 1946, trasformando il suo parco in un salotto di proiezioni all’aperto.

Si avanza anche in Largo Zorzi

Il recupero del Grand Hotel non è l’unico progetto nel quale il gruppo che fa capo a Stefano Artioli ha deciso di investire sulle rive del Verbano. Artisa sta sviluppando un progetto di riqualificazione anche per il palazzo in Largo Zorzi che ospita i magazzini Globus. L’unico punto vendita della catena rimasto in Ticino chiuderà i battenti alla fine di dicembre di quest’anno, ma già nel 2023 dovrebbero iniziare i lavori di ristrutturazione dell’edificio. Queste sono le intenzioni del gruppo immobiliare che sta progettando la riconversione degli spazi per creare, al pianterreno, una superficie di 3.000 metri quadrati con negozi di gastronomia e ristoranti. Nei piani superiori saranno invece ricavati un Boutique Hotel e appartamenti. Anche in questo caso, assicura Artioli, i lavori proseguono spediti con l’obiettivo di inoltrare la domanda di costruzione nel corso dell’anno.