Panoramica

La rivoluzione dei posti barca a Lugano inizia con un frangiflutti

La domanda di costruzione per sostituire quello della Foce svela i piani della Città sul riordino degli attracchi cittadini: navigazione privata concentrata nei tre porti, quella pubblica in due imbarcaderi che sorgeranno di fronte a LAC e piazza Manzoni
©Chiara Zocchetti
Federico Storni
26.07.2024 06:00

Lo sviluppo, in sé, è circoscritto. Il frangiflutti che protegge il porto della Foce, nei pressi del Circolo Velico, fa sempre più fatica a riparare le imbarcazione dalle intemperie e va cambiato. La Città intende investire quattro milioni per farlo (e per creare un nuovo belvedere sulla passerella di collegamento, che pure sarà rifatta) e ha depositato ieri la relativa domanda di costruzione, con annesso un dettagliato (e necessario) rapporto di impatto ambientale.

Dietro però c’è un concetto complesso a cui la Città lavora da anni: quello del riordino dei posti barca sul territorio lacuale cittadino. Riordino il cui scopo è mantenere invariato il numero totale di attracchi privati concentrandoli nei tre porti e liberando così spazio sulle rive, in particolare davanti al Municipio, di modo da realizzare sul medio-lungo periodo una gradinata che lambisca le acque. Tutto questo confluirà in una variante di Piano regolatore che verrà sottoposta al Consiglio comunale, ma l’impostazione auspicata dal Municipio emerge già dalla domanda di costruzione per realizzare il nuovo frangiflutti.

L’auspicata impostazione

Gli spostamenti riguarderanno tutti i tipi di navigazione: pubblica, commerciale e privata. A livello visivo, probabilmente, i mutamenti maggiori concerneranno gli imbarcaderi usati dalla Società navigazione. L’idea è infatti di realizzarne uno nuovo al LAC (probabilmente in linea con il percorso della funicolare degliAngioli) e di concentrare i due siti oggi nei pressi del Municipio (quelli detti «Centrale» e «Giardino») in un’unica nuova struttura ubicata di fronte a piazza Manzoni. La navigazione commerciale (si pensi in particolare ai pedalò) verrà invece concentrata in riva Vela e in riva Albertolli, e in piccola parte in riva Caccia: le nuove sedi in cui verranno spostati i natanti oggi stazionati alla rivetta Tell, lungo la riva antistante il Municipio e davanti al LAC. Quattro posti commerciali verranno inoltre spostati alla darsena del parco Ciani, allo scopo di valorizzare l’area. Resterà per contro immutata la situazione a Cassarate: questi 17 posti commerciali «rispondono a un bisogno che non potrebbe essere soddisfatto altrove». Verranno piuttosto studiate altre misure per migliorare l’accessibilità e la fruibilità della riva.

Infine, spariranno i circa 75 ormeggi privati situati presso il Lido riva Caccia (12 posti), al LAC (4), alla rivetta Tell (17), alla Lanchetta (25) e in diversi punti nell’area diCassarate (17). Essi verranno concentrati nei tre porti, che verranno ampliati. Il Belvedere passerà da 156 posti a 189, il Lanchetta da 96 a 110 e il Foce da 245 a 273. Come detto, il numero totale di posti barca non muterà. Da notare anche che gli otto posti temporanei (cioè per le soste brevi) alla rivetta Tell resteranno dove sono e i quattro in riva Vela saranno portati a otto. Spariranno i quattro al LAC. Questo permetterà di migliorare l’accesso alla rive in particolare nella zona del LAC, dove però è previsto il nuovo imbarcadero della navigazione pubblica; davanti al Municipio, dove è prevista la gradinata; e a rivettaTell, dove la gradinata esiste già ma conduce solo alle imbarcazioni.

Anche un cambio di proprietà

Questa è però musica del futuro. Torniamo per chiudere all’immediato: al nuovo frangiflutti, ovviamente già progettato per i bisogni di un porto Foce più grande dell’attuale. Dietro alla sua realizzazione si cela anche un passaggio di proprietà: tramite un accordo fra le parti, la Città ha infatti acquisito i tre pontili del Circolo Velico e la relativa concessione demaniale. Il Circolo Velico ha invece ottenuto l’affitto dei suoi ormai ex pontili per almeno trent’anni. L’accordo è già stato ratificato dal Circolo Velico un mesetto fa, in un’Assemblea caratterizzata da «interventi carichi di emozione» e preoccupazione per il futuro, poi evidentemente scemata, visto che l’accordo è stato approvato con 54 voti favorevoli e nessun contrario.

In tutto questo, il frangiflutti è l’unica opera davvero inderogabile, per una questione di sicurezza. Come si legge nella documentazione, infatti, quello attuale «presenta gravi problemi di sicurezza e non riesce più a ottemperare la sua funzione di protezione», anche per via del sopraggiungere «di eventi metereologici sempre più estremi».