Locarnese

La rivoluzione di Cugnasco-Gerra

Scelto il vincitore del concorso per la riqualificazione della piazza che diverrà un vero luogo d’incontro e di aggregazione sociale – Nella stessa area prevista anche la nuova sede della scuola dell’infanzia con tre sezioni – Avanza la revisione completa del Piano regolatore
Un rendering della futura scuola dell’infanzia, elaborato dallo Studio Canevascini & Corecco.
Luca Pelloni
11.05.2020 06:00

Un piccola rivoluzione. O quantomeno un grande passo avanti verso un comune moderno e pronto ad affrontare le sfide future. È quanto si sta pianificando a Cugnasco-Gerra. Un passo, anzi due o forse anche tre, che permetteranno da un lato di adeguarsi alle norme in vigore, proponendo un Piano regolatore unico e aggiornato per le due località aggregatesi nel 2008, e dall’altro di realizzare un vero e proprio centro di vita per la comunità. Si tratta della piazza di Gerra, che – come spiegano il sindaco Gianni Nicoli e in municipali Marco Calzascia (Dicastero edilizia privata) e Mauro Damiani (Dicastero pianificazione del territorio) – grazie a una completa opera di riqualificazione diventerà un luogo di incontro, aggregazione e di scambio culturale.
Soffermiamoci un attimo sulla piazza di Gerra. Di recente il Municipio – sulla base delle raccomandazioni di una giuria di esperti – tra una trentina di partecipanti ha scelto il vincitore del concorso indetto per sondare i migliori scenari possibili per questa zona nevralgica, già oggi molto apprezzata dalle associazioni che vi organizzano diversi eventi. Pensiamo al Summer Festival, al carnevale o alla Piazza natalizia, solo per citarne alcuni. Una zona centrale e ampia, tra l’altro in comproprietà tra Comune e Parrocchia, che oggi si presenta però più che altro come un piazzale. E una zona che, grazie alla soluzione scelta dall’Esecutivo ed elaborata dallo studio Canevascini & Corecco, assumerà un nuovo decoro. Il tutto, va ricordato, integrando la nuova sede della scuola dell’infanzia, con tre sezioni, sulla quale il Consiglio comunale si è già espresso favorevolmente e che rappresenterà la prima tappa della grande operazione di riqualifica.

Uno spazio di carattere
«Operazione che – ribadiscono Calzascia e Damiani – ha l’obiettivo di dare un carattere distintivo all’area. Proprio questo è stato il fattore che ha convinto la giuria a scegliere la proposta dello studio Canevascini & Corecco». Quello che rammarica un po’ gli addetti ai lavori, però, è che si percepiscono ancora delle perplessità, malgrado il grande lavoro svolto finora in modo «assolutamente trasparente». È forse ancora azzardato parlare di previsioni effettive di spesa. Si tratta comunque di qualche milione. «Mi preme però sottolineare – aggiunge Damiani – che in generale abbiamo sempre rispettato i preventivi presentati. Siamo sempre molto attenti». Una questione di responsabilità nei confronti dei cittadini, che l’Esecutivo ritiene più che importante. Crisi sanitaria legata alla diffusione del coronavirus permettendo, l’obiettivo è quello di sottoporre al Consiglio comunale il credito relativo alla piazza entro la fine del 2020. Ovviamente vi sarà poi uno specifico messaggio municipale dedicato anche alla scuola dell’infanzia, che – spiegano i nostri interlocutori – a sua volta potrà fregiarsi di un’ottima qualità.

Attenzione dedicata a tutti
Come accennato in apertura, la rivoluzione di Cugnasco-Gerra non si fermerà alla piazza, ma passerà anche dalla completa revisione del Piano regolatore (PR). Le due località, aggregatesi una dozzina di anni fa, dispongono ancora dei vecchi documenti pianificatori. Quello di Cugnasco risale agli anni ‘80, mentre quello di Gerra al decennio successivo. Entrambi, si capirà, necessitano dunque di un aggiornamento. E, come prevede la legge sulle aggregazioni, vanno anche unificati. «Sin dai primi passi, abbiamo adottato un approccio pragmatico, che abbia un occhio di riguardo per tutti i cittadini, proprietari o no di case e terreni», sottolinea Calzascia.

Le nuove norme impongono di ridimensionare e, come si dice in gergo, di «dezonare». Ma come ridurre l’area edificabile? A macchia di leopardo andando a colpire solo alcuni proprietari? «No», ci spiega ancora Calzascia. «Pensiamo di ridurre gli indici. Così ogni proprietario sarà sì costretto a un sacrificio, ma piccolo, e potrà comunque continuare a disporre di un terreno R2 o R3».
Per ciò che concerne i monti, invece, il Piano d’indirizzo territoriale voleva fossero trattati come un nucleo, generando però costi per la loro urbanizzazione. La scelta è dunque quella di non procedere in questo senso, tenendo conto che i rustici fuori zona si possono comunque sistemare. Mentre l’idea di rendere edificabili aree come Pian Restello e Sciarana di sopra sono già state scartate dagli uffici cantonali.

Ex sanatorio di Medoscio
Per concludere, va ancora segnalato che per la località di Medoscio, dove si trova l’ex sanatorio (realizzato nel 1932 per ospitare i malati di tubercolosi) ormai chiuso e abbandonato a se stesso dal 1985, l’apposita variante di PR indica un indirizzo turistico, alberghiero o para-alberghiero. «Di tanto in tanto si affacciano interessati, ma per ora nessun progetto concreto», conclude il sindaco Nicoli.