Ticino

«La sartoria può essere un'interessante opportunità professionale per i giovani»

Il progetto «Identità invernali» ha permesso a giovani di diverse età di confrontarsi per la realizzazione di creazioni innovative e fantasiose esposte alla Città dei Mestieri della Svizzera Italiana
Mattia Sacchi
13.04.2024 17:23

«Avrei voluto aver l’occasione di poter partecipare a un progetto del genere quando ero bambina, forse sarei riuscita a capire prima che formazione intraprendere». Le parole di una studentessa della Scuola d’arti e mestieri della sartoria di Biasca sono probabilmente le più indicative per valutare la bontà di «Identità invernali».

Il progetto intergenerazionale, conclusosi lo scorso 11 aprile, ha visto gli allievi di terza elementare dell’Istituto Scolastico di Cadenazzo confrontarsi e lavorare con quelli della scuola professionale biaschese, per creare insieme creazioni innovative e fantasiose, esposte alla Città dei mestieri della Svizzera italiana a Bellinzona.

Un’esposizione durata 2 mesi e, come a febbraio c’è stato il vernissage, come per le vere mostre giovedì scorso è stato il momento del finissage: un’occasione per trarre un bilancio del progetto. Che, come anticipato in precedenza dalla studentessa, è stato decisamente positivo.

«Una delle cose più interessanti che abbiamo potuto osservare in questo progetto – spiega Davide Pedretti, direttore del Centro professionale tecnico di Biasca – è stato il senso di responsabilità che abbiamo visto nei nostri studenti e studentesse nell’interagire con i bambini. Si sono impegnati davvero tanto per cercare di soddisfare le loro richieste, alcune delle quali ovviamente molto difficili da realizzare: in quei casi hanno cercato di parlare con loro per trovare una soluzione ottimale. Un approccio molto simile a quello che si adotta nel mondo del lavoro: non era scontato vederli sotto questa luce e riscontrare questa maturità».

«Come Municipale di Cadenazzo ho creduto molto e sostenuto questa iniziativa – commenta Natascia Caccia, capodicastero Sanità e Socialità -. Con progetti puntuali possiamo concretamente aiutare tanti allievi a orientarsi meglio nel loro percorso di studi, in modo da trovare la professione che possa valorizzare al meglio le proprie competenze. I risultati di «Identità invernali» dimostrano che la collaborazione e il dialogo costruttivo tra enti pubblici e realtà private può essere vincente».

A proposito di privati, alla tavola rotonda presente anche Marco Ferretti, direttore di Beca Ferretti di Bioggio, azienda leader nella produzione di ricami e abbigliamento professionale: «Sono rimasto sinceramente impressionato dalla qualità e fantasia delle creazioni realizzate da questi giovani. Per questo voglio dire loro di continuare in questo percorso: con lo studio, il talento e le idee potranno togliersi soddisfazioni perché la sartoria di qualità sta crescendo anche in Ticino e avrà bisogno di professionisti adeguatamente formati».

«È un peccato dover terminare questo progetto e dover smantellare l’esposizione, che ha ravvivato la nostra sede – conclude Massimo Ghezzi, coordinatore della Città dei mestieri della Svizzera Italiana -. Spero però sia un arrivederci: questi sono progetti che fanno bene ai giovani e al territorio, noi siamo a disposizione per replicarlo, magari anche sviluppandolo per altre professioni».