Chiasso

La sfida dopo la sfida (vinta) del carnevale Nebiopoli

Il Nebiopoli è una manifestazione rivoluzionata e tornata attrattiva dopo anni difficili, ma malgrado il successo gli organizzatori devono già affrontare una nuova fase delicata – Gazzani: «Dal lato della pianificazione finanziaria la battaglia non è vinta, i costi sono esplosi»
©Chiara Zocchetti
Lidia Travaini
12.06.2024 06:00

Una sfida può essere considerata vinta – ed era quasi una scommessa –, ma sebbene oggi che il carnevale di Chiasso sia tornato ad essere un evento di successo, la vita dei suoi organizzatori non è assolutamente diventata semplice e tranquilla. Anzi, una nuova sfida è già all’orizzonte ed è grande, complicata (e stimolante) quanto quella iniziale di far «risorgere il Nebiopoli». A spiegarcelo è il presidente del comitato organizzatore dell’evento Alessandro Gazzani con cui abbiamo discusso di passato, presente e futuro.

Da una sfida all’altra

«Dopo aver superato la sfida del rilancio e del ritorno di attrattiva stiamo andando incontro a una nuova fase, una seconda sfida legata ai costi», esordisce Gazzani. Il comitato che presiede ha rilevato la gestione del Nebiopoli nel 2019 e introdotto gradualmente e progressivamente grandi novità, tra cui lo spostamento delle date della manifestazione e del giorno del corteo. Modifiche che si sono rivelate vincenti, visto che il carnevale chiassese è tornato ad essere frequentato e atteso come un tempo, se non di più. Oggi il Nebiopoli è un evento della durata di cinque giorni, con un budget tra i 400 e i 500 mila franchi (a cui si aggiungono costi che ricadono su altri, come quelli logistici e di pulizia) e con un villaggio di una capienza di circa 10.000 persone, che fa spesso registrare il pienone. «Ma non è tutto rose e fiori – puntualizza il presidente –. Se c’è chi pensa che facciamo utili mostruosi si sbaglia. La verità è che non facciamo mai più di 20.000 franchi di utile, quindi di metaforico fieno in cascina non ne mettiamo più di tanto. Cosa significa? Che gli immancabili imprevisti possono pesare molto sul risultato di un’edizione, e qualcosa di non preventivato capita sempre. Avendo raggiunto una dimensione notevole questi incidenti logistici hanno conseguenze economiche che possono essere gravi». L’intento del presidente non è quello di allarmare gli appassionati del carnevale, sia ben chiaro. Il comitato non sta pensando di fare passi indietro o di passare il testimone, «ma ci avviciniamo a una fase molto importante a livello strategico, di controllo minuzioso dei costi. Costi che sono esplosi rispetto al passato, a titolo di esempio oggi per la sicurezza spendiamo sei volte di più di prima che anticipassimo le date dell’evento. Insomma, sbagliare e ricadere in buchi economici è più facile di quanti si pensi e noi vogliamo assolutamente evitarlo».

«A braccetto»

Cosa fare allora? La strategia degli organizzatori, ci viene spiegato, è «sempre quella di consolidare il successo ottenuto e crescere piano piano e mantenendo il carnevale nella stessa location, vale a dire in centro». Per poterlo fare in modo finanziariamente sostenibile occorre però «assicurarsi sempre più sponsor e, soprattutto, mantenere una collaborazione stretta con il Comune. Per noi è importante avere obiettivi condivisi, quindi avanzare a braccetto». Per questo il comitato organizzatore ha recentemente chiesto un incontro al Municipio di Chiasso: «Vogliamo capire e concordare dove vogliamo andare e come. Un evento come quello attuale crea oneri al Comune, a livello di lavoro e strutture, crea problemi di ordine pubblico, sporcizia e rumore. La macchina organizzativa è davvero grande e dobbiamo capire se la strategia è sempre condivisa».

Cerchiamo di tradurre: organizzare un carnevale di queste dimensioni e in piazza genera costi e disagi alla popolazione; dei costi e dei disagi che sarebbero minori se l’evento venisse organizzato altrove, in una zona più discosta. Se la volontà condivisa è di continuare su questa strada, «bisogna vincere una nuova battaglia finanziaria, sul lungo termine». Insomma: il Nebiopoli dovrà combattere per non essere vittima del suo successo.

Gruppo «compatto e competente»

Il desiderio degli organizzatori è di continuare sulla strada vincente imboccata e con il gruppo, altrettanto vincente, che si sta occupando della gestione dell’evento. «Sono felice di essere a capo di un comitato unito e competente, all’interno del quale ci sono profili interessanti. Guardando al futuro vedo un ricambio generazionale già assicurato, anche se per il momento mantengo l’impegno preso», conclude Gazzani.

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