Bellinzona

«La sicurezza viene prima di tutto»

Carnevale, il Municipio ribadisce la priorità mentre rende noti i costi dei bagordi nei bar del centro - Oltre 40.000 franchi ai quali vanno aggiunti quelli del personale e della Polizia
© CdT/ Chiara Zocchetti
Alan Del Don
17.03.2022 17:02

«Il Municipio valuterà sicuramente con spirito critico la situazione, con l’obiettivo di garantire anche in futuro - pandemia permettendo - lo svolgimento del carnevale nel modo più sicuro possibile». Rispondendo all’interpellanza dei Verdi, l’Esecutivo di Bellinzona si è nuovamente chinato sul destino dei bagordi nella capitale. Lo ha fatto alla luce dei due anni di pausa forzata del Rabadan a causa del coronavirus e a seguito dei frizzi e lazzi nei bar del centro che si sono svolti quest’anno. Un evento, quest’ultimo, che ha riportato sotto i riflettori la questione della sicurezza a causa della forte affluenza (non c’erano i classici controlli non essendoci la «Città del carnevale») e che è costato alla collettività 42.000 franchi (di cui la metà per la pulizia). Una cifra alla quale vanno aggiunti i costi del personale dei Servizi urbani e della Polizia comunale, definiti «ingenti» dal Municipio.

Le spese nel dettaglio

Nella fattispecie si tratta di 17.000 franchi per la pulizia, di 8.000 per la posa dei servizi igienici mobili, di 5.000 per la pulizia straordinaria delle toilette pubbliche e di 12.000 franchi per l'impiego di agenti di sicurezza privata. «La società Rabadan si assumeva una parte dei costi finali di pulizia della Città (20.000 su un totale di circa 30.000 per un’edizione ordinaria del carnevale), il costo della gestione dei WC (quelli pubblici rimanevano chiusi) e il costo della sicurezza privata. Oltre ai 10.000 franchi per la pulizia speciale, la Città si assume inoltre i costi di 77.000 franchi per il personale e per i mezzi dei servizi urbani», ha spiegato il sindaco Mario Branda in occasione dell'ultima seduta di Consiglio comunale.

«Attenti ai facinorosi»

Tornando alla sicurezza, i Verdi domandavano se il «carnevale militarizzato organizzato dalla società Rabadan» può ancora essere considerato testimone dello spirito originale di una manifestazione come quella che invece secondo gli ambientalisti, si è svolta un mese fa. «Non si tratta di disquisire sullo spirito del carnevale e non è nemmeno corretto parlare di carnevale militarizzato. Il dispositivo di sicurezza attuato nelle ultime edizioni del Rababan aveva il pregio di permettere un filtro all’entrata della Città del carnevale, evitando che all’interno del centro storico fossero introdotti oggetti pericolosi e bottiglie di vetro (criticità quest’ultima riscontrata quest’anno), ma che permetteva anche di bloccare all’entrata soggetti facinorosi», ha evidenziato Branda. Senza dimenticare il trasporto pubblico, organizzato in collaborazione con le FFS ed il pronto intervento qualora si verificasse un'urgenza. Anche se, ha precisato il sindaco, «la chiusura della Città del carnevale ha pur sempre rappresentato una certa limitazione della libertà individuale, seppur entro limiti ritenuti ragionevoli».