La storia controcorrente dell’elegante Villa Ferretti
È senza dubbio uno degli edifici più caratteristici di Caslano. Elegante nella forma, romantico nello stile, non ha accusato più di quel tanto i segni del tempo nonostante alle spalle abbia una storia lunga oltre un secolo. Disabitata per molto tempo, Villa Ferretti è stata recentemente acquistata da un privato che la utilizzerà come residenza secondaria. Una rarità di questi tempi, visto che ville storiche e antichi edifici finiscono spesso sotto il peso delle ruspe impoverendo il patrimonio architettonico del territorio. Villa Ferretti, invece, è stata inserita anni fa nell’elenco cantonale dei beni da proteggere e potrà tornare presto agli antichi splendori.
Una
nuova vita
I
lavori di risanamento e riattamento, iniziati subito dopo l’acquisto
dell’edificio, ruotano attorno a una direttiva che non ammette eccezioni: la
struttura dovrà rimanere fedele all’originale. Essendo un patrimonio culturale
sotto tutela cantonale, sul mappale dove è stata edificata la villa nel 1904
non sono consentite modifiche che ne potrebbero stravolgere, appunto, la
struttura. Niente interventi invasivi, come ci conferma l’architetto Isa
Sträuli-Gaggini, alla quale è stato conferito il mandato di riattamento:
«L’obiettivo è stato fin da subito quello di non cambiare il concetto architettonico
iniziale. Manteniamo intatte praticamente tutte le parti della villa, attuiamo
interventi di risanamento solo se strettamente necessari e allo stesso tempo ci
adattiamo alle esigenze del nuovo proprietario».
Uno
sguardo all’interno
Difficile
non chiedersi, mentre si passeggia sul lungolago di Caslano, come possa essere
composto internamente questo gioiello affacciato sul Ceresio. Non possiamo
sapere com’era la villa prima della vendita, ma sappiamo come sarà appena
terminati i lavori. Il seminterrato sarà adibito ad atelier e ospiterà anche
delle mostre. Protagonista del piano terra è l’ampia sala da pranzo con un
affresco sul soffitto «a cui i restauratori stanno già lavorando per preservare
l’opera», spiega Sträuli-Gaggini. Il primo piano ospiterà la zona notte del
proprietario, l’ultimo piano sarà dedicato agli ospiti o ai figli. Il
pennacchio che impreziosisce la torre è stato risanato in precedenza
«mantenendo i materiali originali». In giardino sono previsti una piscina, una
costruzione accessoria (con sauna) e dei parcheggi.
Nessun
segno del tempo
Oltre allo studio di architettura che gestisce il
progetto, si occupa dei lavori anche la società di ingegneria Pini Group, che
già sei anni fa aveva fatto un sopralluogo per analizzare le condizioni dello
stabile da un punto di vista statico. «Rispetto ad altri edifici della stessa
epoca, o addirittura ad alcuni più recenti, Villa Ferretti versava in buone
condizioni – rileva Sara Galli, capo sezione settore edilizia della società –,
si è visto subito che il progetto era pensato e sviluppato con una certa
disponibilità economica. Dal canto nostro siamo intervenuti con opere di
risanamento dei solai e della pavimentazione, che avevano caratteristiche
particolari».