Curiosità

La storia del legato milionario del 1895 di Cadro

Serviva per creare un asilo gestito dalla suore e ha un patrimonio di oltre due milioni: ora verrà sciolto e confluirà nella Parrocchia, anche perché vi ha impropriamente attinto l’ex amministratore unico: il parroco
Una targa sull’edificio che ospita l’asilo di Cadro da oltre 100 anni, di proprietà del legato: ©CDT/GABRIELE PUTZU
Federico Storni
08.01.2022 06:00

Fra il 2016 e la sua autodenuncia a metà novembre scorso, il parroco di Cadro don Samuele Tamagni ha sottratto oltre 800.000 franchi. In gran parte ai suoi genitori, ma anche a un legato, alla Parrocchia di Cadro e alla Fondazione Tamagni. E proprio del legato vogliamo parlare oggi. Perché ha una storia ultracentenaria, perché è il motivo per cui l’asilo di Cadro si trova nella sede attuale, perché don Samuele ne era amministratore unico, perché a fine 2020 poteva contare su un patrimonio di oltre 2,3 milioni di franchi e perché la Curia ha deciso di scioglierlo entro il 2025.

Per un asilo e per i poveri

Partiamo da un storia, e da un nome. Quello del canonico Giovanni Manera di Cadro (1832-1895). È il suo cognome a dare il nome al legato, perché è stato lui a istituirlo nel 1895. Manera - che fu peraltro per un decennio l’unico direttore religioso della storia del Liceo di Lugano (fu nominato durante la presa di potere dei conservatori, fino alla rivoluzione liberale del 1890) - aveva diversi possedimenti a Cadro e nelle volontà testamentarie aveva costituito anche un legato con la disposizione, entro cinque anni dal suo decesso, di aprire a Cadro un asilo infantile affidato a suore religiose cattoliche e amministrato dal parroco locale. Se non ci si fosse riusciti, la somma sarebbe stata da devolvere al parroco «per aiutare i poveri bisognosi e pupilli o chierici, poveri studenti e ciò a suo giudizio e siano del comune di Cadro».

Nel 1897 viene inaugurato l’asilo in una sede provvisoria (tutte le informazioni provengono dall’esaustivo sito internet della Parrocchia - www.parrocchiadicadro.ch - e sono state raccolte da pubblicazione riguardanti Cadro), e sarà solo nel 1911 che l’asilo si trasferirà nella sede attuale, nel nucleo a pochi passi dalla chiesa di sant’Agata. Nel 1971 la sua conduzione passa dal personale religioso al Comune di Cadro (oggi aggregato a Lugano), assieme alle gestione e alla manutenzione dell’edificio. Edificio che però resta di proprietà del legato, che dunque viene mantenuto attivo.

Nel 1989 il vescovo Eugenio Corecco gli dà la forma giuridica che ha avuto fino a un mesetto fa (quella per cui amministratore unico era il parroco di Cadro: prima vi era un comitato amministrativo). Scopo del legato è gestire i fondi rimanenti attenendosi alla volontà di don Manera, quindi in aiuto ai giovani bisognosi di Cadro. L’asilo invece per ora è sempre al suo posto, ma entro pochi anni entrerà nella nuova sede in costruzione in questi mesi vicino alle Elementari.

La sostanza circolante triplica

Grazie al riassunto dei bilanci dal 2006 al 2020 pubblicati sul sito della Parrocchia, sappiamo che negli ultimi 15 anni il legato è rimasto sostanzialmente inattivo (i movimenti in uscita sono rari e di piccola entità). E se il valore di stima dell’edificio che ospita l’asilo è rimasto costante a 1,2 milioni, la sostanza circolante in quindici anni è triplicata: dai 400.000 franchi del 2006 agli oltre 1,2 milioni del 2020. Di questi, quasi 200.000 sono stati versati nel fondo d’investimenti AFC Vietnam (che a fine 2021 aveva quasi triplicato il suo valore), e dal 2017 oltre 200.000 sono stati accantonati su un conto denominato casa Mariani: dovrebbe trattarsi dei preparativi per un progetto immobiliare.

A causa del don, ma non solo

Dal legato, come visto, ha attinto impropriamente don Tamagni (ma ben difficilmente per più di duecentomila franchi, basandoci su quanto ricostruito dalla RSI un paio di settimane fa: per le cifre esatte si dovrà attendere il processo). Anche per questo - «considerato che il parroco di Cadro è attualmente assente e impedito nell’esercizio dei suoi uffici per una durata non nota» - tramite decreto vescovile lo scorso 10 dicembre monsignor Valerio Lazzeri ha dato l’amministrazione del legato (con l’obbligo di istituire una firma collettiva a due per tutte le operazioni) al Consiglio parrocchiale di Cadro, con il mandato di scioglierlo entro il 2025 e di destinarne l’intero patrimonio alla Parrocchia, che dunque potrà poi disporne come meglio crederà (sempre che l’Assemblea parrocchiale sarà d’accordo). Quando ciò accadrà sparirà dunque un po’ di storia «vivente»: è infatti piuttosto raro che una volontà testamentaria di oltre 120 anni fa faccia sentire ancora così forti i propri effetti.

Ma se il legato sarà sciolto, non sarà solo a causa delle azioni di don Tamagni, che hanno al limite accelerato l’inevitabile. Già in tempi non sospetti lo scorso aprile il Consiglio parrocchiale di Cadro aveva infatti proposto all’Assemblea di integrare il legato nella Parrocchia: «Appare evidente - si legge nel verbale della seduta, - sentendo alcuni commenti da parte dell’assemblea, che per i parrocchiani di Cadro, legato e Parrocchia siano sempre stati un’unica entità!». Il decreto vescovile parla però di scioglimento, non di integrazione. L’intenzione espressa dal Consiglio parrocchiale era inoltre quella di «in ogni caso rispettare gli scopi originari fissati dal canonico Manera». Cosa ancora fattibile, ma non più nella forma del legato.

In ogni caso per la Parrocchia si tratta dei classici «problemi grassi», dato il buon stato di salute del legato e quello che sembra un progetto immobiliare già avviato (da noi contattato il Consiglio parrocchiale non ha voluto per ora commentare le questioni legate al legato). Oltre a ciò sarà presto chiamato a decidere che futuro dare all’edificio che ospita l’asilo da oltre cent’anni, dato che - come visto - gli alunni presto si trasferiranno altrove.