Monte generoso

«La storia dell’osservatorio astronomico deve poter proseguire»

Da mesi fa discutere il trasferimento della struttura sul Gurten – Ne parliamo con Lorenz Brügger, direttore della Ferrovia Monte Generoso SA
La struttura fu inaugurata nel 1996. © Fotopedrazzini.ch
Anna Riva
09.06.2020 06:00

C’è un vuoto – o meglio un futuro vuoto – che fa discutere. È quello che con ogni probabilità lascerà l’osservatorio astronomico sul Monte Generoso, di proprietà della FMG (Ferrovia Monte Generoso SA). Del suo trasferimento sul Gurten, la collina di Berna, si parla da mesi: nelle stanze dei bottoni (diversi Comuni si sono attivati per scongiurarne l’«esilio» oltre Gottardo), tra addetti ai lavori (il Gruppo cantonale dei docenti liceali di fisica ha espresso il proprio disappunto per questa decisione, evidenziando la valenza didattica della struttura) e a scuola (gli studenti del Liceo di Mendrisio hanno lanciato una petizione).

Recentemente la FMG ha ricevuto una lettera con alcune ricette per «salvare» il telescopio più grande in Ticino tra quelli aperti al pubblico. Le proposte sono state elaborate dai Comuni (alle trattative hanno partecipato rappresentanti di Mendrisio, Castel San Pietro, Breggia e Chiasso) in collaborazione con l’Ente regionale per lo sviluppo, l’ente turistico e un gruppo di appassionati di astronomia. Nella missiva si propone un aiuto (anche pubblico) alla gestione corrente della stazione scientifica e un contributo dal punto di vista promozionale. Ne abbiamo parlato con Lorenz Brügger, direttore della Ferrovia Monte Generoso SA.

Direttor Brügger, quali sono i motivi all’origine di questa decisione?

«Nel 2019 abbiamo definito una strategia totalmente nuova per la Ferrovia Monte Generoso SA, una strategia che abbraccia un orizzonte temporale di cinque anni. In quest’ottica sono stati definiti i fattori di successo e i temi strategici (il Fiore di pietra, la ferrovia, il campeggio, il treno a vapore, la chiesetta sul Generoso, la buvette Bellavista e il vecchio albergo des Alpes). L’osservatorio non è più compreso in questo elenco: un’esclusione che abbiamo verificato accuratamente (andamento del volume di visitatori, cambiamento sociale, potenziale per il futuro, costi, altri osservatori in Ticino eccetera). Abbiamo preso questa decisione strategica individuando nel Gurten, un parco immerso nel verde anch’esso appartenente all’universo Migros, una soluzione ottimale. Abbiamo discusso con molti gruppi di interesse in Ticino e all’interno dell’universo Migros: la collina di Berna si è rivelata ideale in termini di potenziale, partner e postazione. L’entusiasmo per il progetto e la sua attuazione è molto grande, e alla fine la decisione è stata facile da prendere. L’importante è che la storia dell’osservatorio possa proseguire».

Non tutti però sono soddisfatti di questo «trasloco»: Comuni, politici, docenti di fisica e studenti si sono mobilitati affinché la struttura possa restare sul Generoso. Di recente avete ricevuto una lettera con diverse proposte per il mantenimento dell’osservatorio in Ticino.

«Il dialogo non ha avuto inizio adesso: ci sono stati colloqui preliminari con molti attori. Abbiamo ricevuto la lettera e ne parleremo alla seduta di CdA di giugno. Comprendiamo che la nostra decisione non piaccia a tutti. Per noi ad avere l’assoluta priorità è lo sviluppo sostenibile della Ferrovia Monte Generoso SA, sostenuta dal Percento culturale di Migros: ciò significa che vogliamo offrire posti di lavoro sicuri e poter finanziare gli investimenti futuri. Questo a sua volta si traduce in un chiaro orientamento dell’azienda e in un focus sui fattori di successo strategici. Ci teniamo a sottolineare che negli ultimi dieci anni sono stati investiti circa 50 milioni di franchi tra la costruzione del Fiore di pietra e il risanamento della linea ferroviaria. Una cifra che è rimasta per il 90% in Ticino rispettivamente nel Mendrisiotto».

Quanto costerebbe il trasferimento sul Gurten?

«A noi interessano soprattutto le prospettive future (a medio e lungo termine) dell’osservatorio. Ad avere la priorità non sono i costi, bensì il potenziale futuro. Il trasferimento è comunque fattibile a condizioni assolutamente sopportabili».

Il cielo bernese garantirebbe le medesime «condizioni» di quello ticinese? In altre parole, l’utilizzo dell’osservatorio sul Gurten avrebbe senso sotto il profilo astronomico?

«La nuova postazione potrebbe essere addirittura più adatta. La „location“ sul Monte Generoso viene giudicata non ottimale persino dai nostri astronomi, visto il forte impatto dell’inquinamento luminoso proveniente da Milano».