La truffa di un affarista poco nobile, nipote di Haile Selassie

LUGANO - Dopo la truffa nigeriana, quella etiope. A metterla in atto sarebbe stato un nipote di Haile Selassie, un principe - dunque - di quello Stato del Corno d'Africa. Quest'ultimo, secondo quanto riferito questa sera dalla RSI, avrebbe messo in atto un raggiro milionario (venuto alla luce giovedì) nei confronti di alcuni investitori ticinesi. L'uomo, che a Lugano avrebbe frequentato ambienti altolocati ed esclusivi, sarebbe riuscito a vendere alle sue vittime bond tedeschi del 1922. Obbligazioni che furono emesse dalla Germania dopo la prima Guerra mondiale "usando le sue riserve auree come garanzia, per poter rispettare gli impegni assunti con il Trattato di Versailles". Il controvalore di questi strumenti finanziari? Sulla carta miliardi di franchi, ma in realtà carta straccia, appunto. Il principe, che sarebbe vissuto a Londra, e che oggi, neanche a dirlo è irreperibile, avrebbe rifilato queste obbligazioni "fake" a un gruppo di tre-quattro uomini d'affari di casa nostra, per un totale di 10 milioni di franchi, che è l'ammontare (vero) della truffa. Una delle vittime del raggiro ha sporto denuncia al Ministero pubblico, è poi stata avviata un'inchiesta penale. Titolare dell'incarto è la procuratrice pubblica Fiorenza Bergomi.