La Valascia e il supertifoso

QUINTO - Otto lettere scolpite nel ghiaccio, alla stregua di quell'«Hollywood» che campeggia a Los Angeles sul Monte Lee. La Valascia è l'Hockey club Ambrì Piotta. La Valascia è la Leventina. La Valascia è almeno mezzo Ticino (e non solo). Ti entra nel cuore e non puoi non innamorartene perdutamente. Guai a tradirla. Il romanticismo conta. Soprattutto ora che la pista dei biancoblù è destinata ad essere abbattuta entro il 2021. Sorgerà il moderno impianto progettato dall'architetto Mario Botta. In questa pagina ci concentriamo su quello che ha rappresentato l'infrastruttura per il nostro Cantone e sulle parole di un tifoso che ci va da mezzo secolo: Eros Wagner. Uno che per il sodalizio ha fatto di tutto.
Vi proponiamo online parte dell'intervista ad Eros Wagner. Il resto lo trovate sul cartaceo, così come il "racconto" della pista.
«L'attuale Valascia mi mancherà. Ne sono sicuro. Ma sono altrettanto certo che con la futura pista non si perderà quella magia che l'ha resa unica».Eros Wagner, di Giubiasco, sa di cosa parla. Da 50 anni si reca ad Ambrì per seguire la sua squadra del cuore. In mezzo secolo ha visto quasi 1.100 partite. Ne ha perse solo tre. E se le ricorda benissimo: «Contro il Berna e lo Zugo, entrambe vinte, perché ero stato invitato a due matrimoni. E la terza in quanto avevo problemi di salute. Era un derby. Ero pronto a partire, non potevo lasciarmi sfuggire l'attesa sfida cantonale, ma mia moglie alla fine mi convinse che la trasferta non sarebbe stata un toccasana. Altrimenti son sempre stato presente. È la mia seconda casa».Quest'ultima affermazione non è un'esagerazione. Tutti sanno chi è quell'uomo dalla corporatura robusta e dalla folta barba bianca che, non a caso, si è messo a disposizione pure per fare il San Nicolao. «Anche i nuovi giocatori mi salutano, chiamandomi per nome, forse hanno detto loro che sono un po' come un presidente...», ci dice sorridendo nella lunga chiacchierata che ci ha concesso negli scorsi giorni.La prima volta che ha messo piede in pista aveva 14 anni. Sugli spalti. Poi è passato alla tribuna vecchia, un paio d'anni più tardi, e in seguito al posto fisso in quella nuova. O a bordo pista. Sì, perché Eros Wagner dal 1969 (all'età di 21 anni) lavora come volontario per l'Hockey club Ambrì Piotta (HCAP). Per stare ancora più vicino al suo amore (sportivo). «Ho fatto di tutto perché amo questa società. Pensi che con delle altre persone eravamo andati a smontare le transenne e i seggiolini a Mezzovico, dopo che l'impianto era stato chiuso, che in seguito sono stati posati alla Valascia. Mia moglie era incinta e ci è mancato poco che il primo figlio nascesse proprio in pista», ricorda il nostro interlocutore.