Maltempo

La Vallemaggia, per il momento, può respirare

I cittadini sono stati contattati e nessuno ha necessitato del piano di evacuazione dello Stato maggiore regionale di condotta – Ryan Pedevilla: «È presto per stabilire quando queste zone non saranno più rosse»
© Elia Bianchi
Marcello Pelizzari
12.07.2024 15:45

Oggi, nessun ulteriore sfollato. Detto in altri termini: incrociando le dita, in Vallemaggia la situazione per il momento è serena. Ieri, giovedì, lo Stato maggiore regionale di condotta (SMRC) aveva disposto «misure precauzionali puntuali in base all’analisi dei rischi effettuata dai servizi tecnici del Dipartimento del territorio». Prevedendo, nello specifico, evacuazioni nelle zone «maggiormente interessate dai dissesti idrogeologici».

«Le autorità comunali, quindi i sindaci di Cevio e Lavizzara, hanno contattato direttamente le persone toccate da questo piano di evacuazione» spiega Ryan Pedevilla, capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione ticinese. «Già in serata, giovedì, entrambi hanno confermato che tutti erano stati informati». Di conseguenza, «sapevamo chi sarebbe rimasto e chi, invece, avrebbe trovato una sistemazione alternativa, presumibilmente fino a sabato mattina». Ecco, chi ha deciso di rimanere non necessitava di essere sfollato. «Parliamo – prosegue Pedevilla – di una decina di persone in tutto. Il ponte aereo approntato per la Val Bavona, nello specifico, non è stato utilizzato. Nessuno, nella Val Bavona, ha usufruito di questa possibilità né tantomeno della struttura di Protezione civile messa a disposizione ad Ascona».

Pedevilla, in questo senso, ribadisce che «la situazione è costantemente monitorata e sotto controllo». Di più, «le zone dichiarate rosse vengono determinate e adattate in base alle valutazioni degli esperti proprio per permettere alle persone di recarsi in comprensori considerati sicuri».

A proposito di zone rosse, Pedevilla conferma: «È troppo presto, ora come ora, stabilire quando queste zone non saranno più rosse a causa di questo particolare evento. Toccherà a tecnici e autorità preposte pronunciarsi al riguardo». Significativo, in questo senso, quanto accaduto nel Moesano, a Lostallo, dove «è stato stabilito sin d’ora che gli sfollati non potranno fare rientro nella zona disastrata nella frazione di Sorte per i prossimi due anni. No, è davvero troppo presto per capire che cosa succederà nel futuro prossimo. Andranno fatte tutte le valutazioni del caso ed eventualmente verranno definiti i provvedimenti da prendere, detto che spetterà appunto agli uffici preposti determinare fino a quando queste zone saranno o meno da considerarsi a rischio».