Caso fogazzaro

«La verifica della validità degli esami spetta all’Italia»

Il Consiglio di Stato risponde a Galeazzi: «L’avvio dell’inchiesta è stata possibile solo grazie al lavoro di giornalismo svolto per denunciare l’accaduto»
fotogonnella
Red. Online
08.02.2019 13:14

BELLINZONA - «A dipendenza dell’esito dell’inchiesta amministrativa si potrebbe giungere fino al ritiro definitivo dell’autorizzazione all’Istituto Fogazzaro, il cui effetto sarebbe la cessazione dell’esercizio di questa scuola come scuola media superiore privata». Lo ricorda il Consiglio di Stato nella sua risposta all’interrogazione-bis del granconsigliere UDC Tiziano Galeazzi sulle presunte maturità light conseguite presso una scuola parificata di Napoli, l'Istituto Giuseppe Papi di Pomigliano D’Arco (vedi suggeriti).

La risposta del Governo è giunta poche ore dopo l’annuncio dell’approvazione della revisione parziale della Legge della scuola che in futuro concederà l’autorizzazione soltanto agli istituti che, alla fine del percorso scolastico, garantiscono lo svolgimento dell’esame di maturità in Svizzera. Qualora il Gran Consiglio approvasse il messaggio questa tipologia di scuola non sarà di principio più autorizzata. In Ticino è autorizzato un solo altro istituto con sede nel Locarnese che fa svolgere gli esami di maturità in Italia ma presso questo istituto «non sussistono pratiche analoghe a quelle indicate per l’Istituto Fogazzaro».

La verifica della conformità degli esami sostenuti a Napoli spetta solo ed esclusivamente all’Italia. L’Istituto Fogazzaro, infatti, prepara gli allievi a sostenere gli esami di Stato presso una sede italiana che rilascia il titolo e ne assicura la conformità al proprio ordinamento. Nel caso in questione, l’Ufficio scolastico regionale (USR) della Regione Campania del Ministero dell’università e della ricerca della Repubblica italiana aveva deciso di togliere lo statuto di scuola paritaria al liceo di Pomigliano d’Arco già nel 2016, sulla base di verifiche amministrative. Tale decisione era dapprima stata bloccata dall’effetto sospensivo conferito ad un ricorso dal Tribunale regionale amministrativo (TAR) del Lazio e in un secondo momento, a seguito di una nuova valutazione da parte dell’USR Campania, era stata dichiarata improcedibile l’8 agosto 2017.

Il Governo e il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) non possono agire direttamente in luogo dell’autorità italiana a questo livello. Possono invece revocare l’autorizzazione all’Istituto Fogazzaro all’esercizio qualora venga comprovato che esso agisce direttamente affinché gli allievi ottengano una maturità italiana sulla base di esami «facilitati», ma per farlo necessita di potersi appoggiare a prove che nel corso del 2018 non erano disponibili. «Grazie al lungo lavoro d’inchiesta che ha portato al servizio giornalistico andato in onda alla RSI il 24 gennaio 2019 alcune persone hanno iniziato a raccontare la propria esperienza, per cui una procedura ha potuto essere avviata». Tuttavia, è stato precisato, né il Consiglio di Stato né il DECS dispongono di una struttura atta a compiere verifiche simili a quelle portate alla luce dalla RSI. L’unica azione possibile è dunque quella presso le autorità estere, competenti per i controlli nel loro territorio. «Anche se si istituisse un’autorità svizzera di riconoscimento ulteriore, comunque contraria ad alcuni accordi internazionali presi dal nostro Paese, senza prove certe di manipolazioni o facilitazioni degli esami anche questa autorità non avrebbe grandi spazi di manovra per bloccare la validità di titoli esteri».

Il Consiglio di Stato ha escluso che degli studenti abbiano beneficiato di aiuti pubblici. «Siccome questa scuola non rilascia alcun titolo, configurandosi come una scuola preparatoria ad un esame da privatista, per la sua frequenza non sono previsti aiuti pubblici a questo titolo. Nemmeno il regime previgente (Regolamento del Consiglio di Stato sulle borse di studio) ammetteva aiuti allo studio per queste scuole». Inoltre «nessun utente a beneficio di prestazioni di sostegno sociale riceve un finanziamento per un eventuale frequentazione dell’Istituto in questione».

Per il Governo è infine «prematuro e poco utile» indicare quanti impiegati siano stati assunti nell'Amministrazione cantonale con questo genere di diplomi dal 2012 (anno del rilascio autorizzazione all'istituto Fogazzaro) ad oggi in quanto «non si dispone ancora di decisioni giuridicamente vincolanti inerenti alla possibile invalidità di titoli ottenuti presso l’Istituto Giuseppe Papi di Pomigliano D’Arco».

Toccherà infine al Ministero pubblico accertare eventuali fatti penalmente rilevanti in territorio ticinese.