La vignetta è elettronica, ma il controllo «rallentato»

Da ormai una settimana, per viaggiare sulle autostrade e sulle semiautostrade svizzere è necessario esporre la nuova vignetta, di colore verde. Da quest’anno, però, gli automobilisti hanno una possibilità in più: la vignetta elettronica. Il contrassegno elettronico è stato introdotto il 1. agosto del 2023 e, a differenza della vignetta tradizionale, non è legato al veicolo, ma alla targa. Un cambiamento che potrebbe essere particolarmente utile per chi possiede più veicoli con targhe trasferibili o per chi ha in programma di cambiare auto entro l’anno.
Uno su due
«Finora - fanno sapere dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) - sono state vendute oltre 2,2 milioni di vignette elettroniche». Un dato, dicono, in linea con le aspettative. Infatti, ci viene spiegato, «l’UDSC ipotizza che per tutto l’anno in corso, circa il 40-50% degli acquirenti di vignette opterà per il contrassegno elettronico. L’esperienza dimostra che circa la metà dei circa 10,5 milioni di vignette acquistate ogni anno viene venduta tra dicembre e l’inizio di febbraio. Il resto, invece, è distribuito nel corso dell’anno, soprattutto per i veicoli immatricolati all’estero».
L’introduzione della e-vignetta è stata pensata soprattutto per agevolare i turisti stranieri che fanno ingresso nel nostro Paese. In questo modo, infatti, la Svizzera segue l’esempio di quanto già fanno altre nazioni vicine, come l’Austria, che da tempo dispone di un contrassegno autostradale in formato digitale. Al momento, però, «la maggioranza delle vignette elettroniche è stata venduta a detentori di veicoli immatricolati in Svizzera».
Nessuna automatizzazione
A cambiare, con l’introduzione del contrassegno elettronico, è però anche la modalità dei controlli. «Durante il controllo - spiega l’UDSC - la targa del veicolo in questione viene confrontata con il database delle targhe registrate. Questo controllo avviene tramite un’app». Tuttavia, viene anche precisato, esattamente come per quelle tradizionali, «il controllo del contrassegno elettronico avviene tramite verifiche a campione della targa di controllo al confine da parte dei collaboratori dell’UDSC, e all’interno del Paese dalla polizia». Insomma, «non sono previsti impianti per i controlli automatizzati». E qui sta il nocciolo della questione. Perché se la vignetta elettronica ha l’indubbio vantaggio di poter essere acquistata in qualsiasi momento, su computer o smartphone, dalla Svizzera o dall’estero, allo stesso prezzo di quella tradizionale, il contrassegno tradizionale si rivela più comodo in caso si incappasse in un controllo. «Per quanto riguarda le verifiche - spiega in proposito la Polizia cantonale - non vi sono cambiamenti sostanziali rispetto agli scorsi anni. L’unica novità è che vi è un lavoro in più da fare». Finora, infatti, «veniva effettuato solo il controllo delle vignette, lasciando proseguire i conducenti che ne erano in possesso». Insomma, essendo appiccicata al parabrezza, era sufficiente un colpo d’occhio. «Ora, se non vi è la vignetta fisica - prosegue la Polizia cantonale - si deve fermare il conducente e accertarsi che sia stata acquistata online». Accertamenti che, come detto, vengono effettuati attraverso un’apposita app in dotazione alla Polizia cantonale. «Chiaramente, però, in assenza della vignetta fisica il controllo dura sicuramente qualche minuto in più».
Multe e scuse
Come ogni anno, gli agenti stanno verificando che gli automobilisti si siano ricordati di acquistare il nuovo contrassegno. «Per ora - dice la Polizia cantonale - è ancora prematuro fornire dati per quanto riguarda il 2024: i controlli della Polizia cantonale sono infatti in atto in questi giorni». Nel 2023 erano state comminate 2.418 multe, mentre l’anno prima erano state 2.303. Un classicone, però, sono le scuse fantasiose accampate da chi viene sorpreso senza vignetta. «C’è chi dice di averla già comprata, ma che la sta usando la moglie», dice l’UDSC. «E anche chi non sa - o finge di non sapere - che è necessario acquistarne una ogni anno». O, ancora, «chi dà la colpa al navigatore o spiega di aver preso l’autostrada per sbaglio». La multa per chi sgarra, è di 200 franchi. Per chi, invece, viene trovato con un contrassegno contraffatto o falsificato scatta la denuncia al Ministero pubblico e una sanzione di almeno 500 franchi.