Il progetto

La villa abbandonata di Agno avrà un futuro

E sarà riqualificata anche l’area circostante, da tempo vittima dell’incuria: un privato vuole farne la sua residenza - In pubblicazione il Piano di quartiere che prevede anche il recupero di un’ampia zona agricola tramite la creazione di un vigneto e un frutteto, oltre a una nuova edificazione
©O.Q. Architettura
Federico Storni
20.07.2023 06:00

Il restauro della villa e del parco storico, un nuovo edificio residenziale «col minor impatto verticale possibile», un vigneto e un ampio frutteto. Questo il futuro prospettato per la grande zona verde (oltre tre ettari) che domina Agno, salendo verso Vernate, in località Oro. Una zona vittima da anni dell’incuria (lo stato di degrado di villa Bernasconi - questo il suo nome - è ben visibile dal fondo valle) che, se le procedure andranno a buon fine, sarà rivalutata da un privato che intende farne la propria casa.

Procedura ancora lunga

Prima di addentrarci nel progetto, iniziamo col dire che il cantiere non comincerà certo domani. In questi giorni ad Agno è infatti in pubblicazione il Piano di quartiere obbligatorio che illustra l’intenzione generale dell’istante (una SA). Una volta cresciuto in giudicato (a prescindere da eventuali ricorsi, servirà in ogni caso l’approvazione dei servizi cantonali preposti), sarà necessario inoltrare delle domande di costruzione, che a loro volta dovranno crescere in giudicato. Il processo richiederà dunque diverso tempo. D’altronde è un ventennio che il Comune attende di sapere che futuro avrà l’area, avendo gettato le necessarie basi pianificatorie oltre un decennio fa.

Un comparto da ripristinare

Si tratta, quindi, di un progetto prettamente privato, con rilevanza pubblica indiretta, data dalla posizione del terreno. Lo si legge peraltro nella documentazione stessa, dove si dice che «il progetto nel suo complesso si caratterizza come intervento di riqualificazione non solo edilizia ma anche urbana generale, ripristinando un intero comparto centrale del Comune di Agno da molto tempo in progressivo abbandono». Ripristino che avverrà con «un intervento attento all’inserimento contestuale e paesaggistico».

Ciò non riguarderà tanto il futuro della villa esistente (che sarà restaurata conservativamente e dunque non ne uscirà cambiata) quanto il resto del terreno, che si divide in un settore edificabile e, in gran parte, in uno da ripristinare ad uso agricolo.

Uva e altri frutti

La nuova costruzione sarà una residenza monofamiliare a forma di «C» «contemporanea e minimalista» e parzialmente interrata «per limitare le altimetrie percepite fuori terra»: «Il progetto punta al mantenimento parzialmente inalterato dell’esperienza visiva urbana consolidata». Tant’è che si prevede di sfruttare i 2.500 metri quadrati di superficie utile lorda costruibile solo in parte, nella misura di 1.400 mq. I tetti saranno piatti e verdi, in modo da minimizzare l’impatto visivo per chi guarda la proprietà dalla collina.

Ci sarà poi la riqualificazione dei quasi tre ettari agricoli, che avverrà tramite il concetto di «parco agricolo paesaggistico». Nel declivio di fronte alla villa e alla futura edificazione verrà inserito un vigneto, mentre sul lato montagna sorgerà un ampio frutteto basato sulla «produzione agricola sostenibile», cioè facendo ad esempio attenzione al recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione e alla piantumazione di specie vegetali resilienti rispetto «all’inaridimento e all’aumento delle temperature».

Continuerà a spiccare

In altre parole, villa Bernasconi continuerà a spiccare nel paesaggio, ma con un necessario restyling. Da anni giace malconcia ed è frequentata solo occasionalmente (e abusivamente). Costruita a inizio Novecento, il nuovo proprietario intende sbarazzarsi delle aggiunte seguenti (con il portico), ma preservare le alberature esistenti: d’altronde il parco storico, oltre a quattro singoli alberi, sono protetti. In questo senso anche la strada d’accesso alla villa sarà conservata.

Come si immagina l'area. ©O.Q. Architettura
Come si immagina l'area. ©O.Q. Architettura
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