La vita si fa difficile per le auto davanti alla chiesa degli Angioli

«In piazza Luini i furgoni e le auto posteggiate davanti alla chiesa di Santa Maria degli Angioli sono sintomo di scarso rispetto per un monumento nazionale e chi viene a visitarlo». Lo scrivevamo nel dicembre dell’anno scorso e il vicesindaco Michele Bertini, interpellato sul tema, concordava con noi. La situazione di caos davanti alla chiesa che ospita un capolavoro del primo Rinascimento era stata evidenziata già nel 2017. «Piazza Luini non è un parcheggio, bisogna limitare l’accesso di automobili e valorizzarla»: è il succo dell’interrogazione presentata nel marzo di quell’anno al Municipio di Lugano da Raoul Ghisletta (primo firmatario) e altri consiglieri comunali di area rosso-verde. Nell’aprile 2019 - complice la croce dell’artista Xhixha che aveva riaperto il dibattito - anche Gianmaria Bianchetti (Lega) e Tiziano Galeazzi (UDC) avevano interrogato l’Esecutivo chiedendo un intervento contro «il degrado» che affligge quell’area. E oggi, con la posa di blocchetti di cemento che limitano l’accesso alle auto dando più respiro all’area antistante la chiesa, qualcosa si è mosso. «Una misura immediata che mira a debellare la maleducazione riscontrata in quella zona» dice Bertini. Tra coloro che lasciano lì l’auto, infatti, c’è chi prende fino ad una multa al giorno. Come spiega il vicecomandante della polizia Città di Lugano Franco Macchi, «questa è una misura temporanea che durerà almeno un mese e che permette di riorganizzare gli spazi». In sostanza, da oggi c’è meno spazio per lasciare l’auto in piazza Luini. L’invito delle autorità a chi, ad esempio, accompagna i figli nelle scuole di via Nassa o deve fare una veloce commissione, è quello a servirsi dell’autosilo del LAC, dove i primi trenta minuti sono gratuiti.

La soluzione definitiva è quella di posare dissuasori a chiusura dell’accesso alla piazza: il progetto era stato pubblicato sul Foglio ufficiale nel gennaio 2018 ma è stato bloccato da un’opposizione. Inoltrata dall’avvocato luganese Sandro Patuzzo, contesta l’applicazione della Legge sulle strade (a cui fa riferimento l’avviso di pubblicazione). Secondo lui, «il progetto non porta nessuna modifica ad una piazza già definita nelle sue caratteristiche ma unicamente ad impedirne l’utilizzo per le funzioni cui era destinata». Inoltre, sostiene che «manca un approfondimento sull’interesse pubblico dell’intervento destinato a sconvolgere un’area funzionale e ben concepita senza necessità».