La volata a due sul velodromo premia l’ex cartiera di Tenero

Con un ultimo colpo di reni, Tenero-Contra ha staccato Losone sul velodromo cantonale e ora vede il traguardo. Proprio l’altro ieri il Consiglio federale ha stanziato 5 milioni di franchi nell’ambito di un credito quadro per le infrastrutture sportive nazionali e il velodromo cantonale rientra tra queste. E sull’ubicazione del futuro «stadio» cantonale delle due ruote, che dopo Grenchen sarebbe la seconda struttura in Svizzera dedicata al ciclismo indoor, la scelta della Federazione ciclistica ticinese (Ticino Cycling), capofila del progetto, sarebbe oramai orientata sul sedime dell’ex cartiera di Tenero-Contra. Un’opzione vista di buon occhio da Swiss Cycling, la Federazione svizzera di ciclismo, dal Centro sportivo nazionale della gioventù – che sorge a poche centinaia di metri dal futuro velodromo e che sta completando la sua seconda fase di ampliamento – e soprattutto dall’Ufficio federale dello sport che sostanzialmente gestirebbe il credito stanziato dal Consiglio federale dopo che sarà passato al vaglio del Parlamento.
I motivi della scelta
Il motivo della scelta di Tenero-Contra quale sede del velodromo cantonale è presto detto, come ci conferma Fabio Schnellmann, presidente della Federazione cantonale di ciclismo: tra Centro sportivo nazionale e futuro «stadio» delle due ruote si potrebbero creare delle sinergie dal punto di vista gestionale, sportivo e ricettivo. «Quando qualche tempo fa abbiamo incontrato a Macolin Matthias Remund, direttore dell’Ufficio federale dello sport, è stato abbastanza chiaro, sostenendo con entusiasmo il nostro progetto di velodromo cantonale: la collocazione ideale dell’impianto sarebbe a Tenero-Contra, sui terreni dell’ex cartiera e nelle immediate vicinanze del Centro sportivo nazionale (in pratica a dividere le due infrastrutture c’è solo la «tirata» della semiautostrada N13, ndr). Noi avevamo presentato anche l’opzione Losone, all’ex caserma militare, considerando l’impegno che ci stava mettendo il Municipio nell’agevolare in quell’area, di proprietà comunale, l’insediamento del velodromo. Ma, come detto, da Berna non ci lasciano molte alternative alla scelta di Tenero-Contra».
Terreni da acquistare
C’è però qualche ostacolo alla fase di progettazione vera e propria dell’impianto coperto dedicato alle due ruote il cui costo preventivato si aggirerebbe sui 16 milioni di franchi: il sedime che ospitava la storica cartiera, ora completamente incolto e vasto circa 50.000 mq, è sempre di proprietà della Coop che proprio accanto ha costruito il centro commerciale che si avvia verso i 20 anni di attività. Inoltre, il sedime è inserito come zona industriale nel Piano regolatore di Tenero-Contra e, una volta perfezionato l’acquisto da parte della Federazione ciclistica cantonale, dovrebbe essere modificato con una variante. «Con il gruppo Coop siamo in trattativa da tempo – dice Schnellmann – abbiamo fatto un’offerta e contiamo di arrivare al più presto ad un accordo soddisfacente per entrambi». La conferma della trattativa in corso arriva anche dal gruppo Coop: «Siamo in contatto con diverse parti interessate al sito dell’ex cartiera di Tenero, tra le quali Ticino Cycling», ci fa sapere la responsabile delle pubbliche relazioni Francesca Destefani.
I contenuti del «Palaciclo»
Ma vediamo i contenuti del futuro «Palaciclo», sfogliando il progetto presentato a suo tempo all’Ufficio federale dello sport. «La struttura sarà interamente coperta e l’anello di pista si svilupperà per 250 mt, in modo da poter ospitare gare internazionali e olimpiche, mentre gli spalti potranno garantire 3.000 posti seduti. Sul parterre, quando non ci saranno gare o allenamenti di ciclismo, si potrà allestire un campo di basket o pallavolo, mentre nel piano seminterrato, oltre agli spogliatori e ai locali per il riscaldamento dei «pistard» potranno trovare spazio altre attività sportive. «C’è stato anche un «pourparler» con la Federazione ticinese di tiro per allestire uno stand all’interno del velodromo», spiega Schnellmann. Sui tempi di realizzazione dell’impianto il presidente non si vuole sbilanciare; certo è che l’iniezione di 5 milioni da Berna darà ulteriore impulso alla concretizzazione di un progetto atteso da tempo e che darà lustro a tutto il movimento sportivo cantonale e federale.