Il caso

L'accademia frenata dalla guerra

Il conflitto in Ucraina ha rallentato il progetto da 40 milioni promosso da imprenditori kazaki all'ex Sanatorio di Piotta - Il via ai lavori? Forse nel 2024
Il complesso in disuso dal 1962. © CdT/Archivio
Alan Del Don
31.12.2022 08:15

Sfortuna (o destino, fate voi) vuole che il CdT aveva pubblicato l’ultimo articolo sull’argomento il 10 febbraio scorso. Ovvero due settimane prima che scoppiasse la guerra in Ucraina, che ha scombussolato anche l’equilibrio geopolitico fra la Russia ed il Kazakistan. Una volta alleati, ora viepiù distanti, con l’ex repubblica sovietica che guarda piuttosto a rafforzare il legame con la Cina, prendendo nel contempo le distanze da Mosca. Perché vi stiamo raccontando tutto ciò nella pagina di cronaca bellinzonese? Domanda tutt’altro che peregrina. Il conflitto ha sparigliato le carte in tavola degli imprenditori provenienti dal Paese dell’Asia centrale intenzionati a realizzare l’accademia per sportivi d’élite all’ex Sanatorio di Piotta. Costringendoli a rivedere le proprie intenzioni e, giocoforza, a mettere un po’ in secondo piano il progetto da 40 milioni di franchi che la Leventina attende da sette anni.

«Azimov ci crede ancora»

Sta di fatto che nel 2022 non si sono fatti passi avanti. A questo punto sorge spontaneo un altro interrogativo: ma non è che non se ne farà (mai) nulla, lasciando con un pugno di mosche la valle? La risposta dell’architetto Fabio Trisconi, contattato telefonicamente, che ha curato l’iniziativa dell’Ice Sport International Academy per futuri campioni di hockey e di pattinaggio artistico, è categorica: «Il progetto è vivo. L’imprenditore Timur Azimov crede ancora nell’idea, come mi ha ribadito a più riprese negli scorsi mesi. Purtroppo il periodo di incertezza legato alla guerra in Ucraina non ha giocato a suo favore, e l’iter si è fermato».

Dobbiamo aspettarci, finalmente, delle novità nel 2023? «La macchina esecutiva dovrà ripartire. Pertanto, se interpreto correttamente la domanda, non ci sarà nessun colpo di piccone a meno di colpi di scena». Almeno la licenza edilizia, aggiungiamo noi, c’è. Rilasciata nel 2017, è stata più volte rinnovata. Se la realizzazione del centro di formazione per i giovani talenti non dovesse partire in tempi brevi, occorrerebbe insomma di nuovo procedere alla richiesta di un’ulteriore proroga. Allo stato attuale, infatti, è difficile capire quando potrà aprire il cantiere. I soldi non parrebbero un problema. Anzi, l’investimento non è escluso che possa addirittura lievitare. Le questioni sono altre: di priorità, innanzitutto, e di burocrazia.

Verso un campus alla canadese

Così come non è affatto fuori luogo affermare che il progetto presentato quasi un decennio or sono, oggi come oggi, non sia più completamente attuale. Con il concetto di campus - sulla falsariga di quelli presenti negli Stati Uniti ed in Canada - che dovrebbe fungere da modello per l’edificazione dell’accademia all’ex Sanatorio. Ma questo sarà semmai un punto da approfondire più avanti, quando qualcosa tornerà a muoversi. Il complesso in disuso dal 1962, già di proprietà del Cantone, è stato rilevato dalla ISI Academy SA con sede a Lugano nel novembre 2016 per 750.000 franchi. Gli oltre 300 talenti che seguiranno la formazione a Quinto si alleneranno alla Gottardo Arena.

Pertanto pure la Valascia Immobiliare e l’HCAP, oltre al Comune, guardano con interesse al progetto promosso dai kazaki. Che prima aveva “rallentato” in attesa proprio della costruzione della moderna pista biancoblù ed ora ha subito una frenata a seguito della guerra. Conviene sperare che, dal 2023, non ci siano più altri intoppi.

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