L'intervista

«L'accordo con El Salvador? Vi spiego perché»

Michele Foletti traccia un primo bilancio del Plan B Forum e illustra i dettagli dell'intesa con il Paese centroamericano
© CdT/Mattia Sacchi
Mattia Sacchi
28.10.2022 16:30

C'è fermento, molto fermento a Lugano per il Plan B Forum. Per capirne di più sull'accordo fresco di firma con El Salvador abbiamo bloccato il sindaco Michele Foletti. Al quale, innanzitutto, abbiamo chiesto un primo bilancio dell'evento: «Credo che chi ha pagato il biglietto si sia reso conto di una cosa» ha esordito Foletti. «E cioè, che i soldi sono stati spesi bene. Tutti mi dicono che il livello delle presentazioni e dei discorsi finora è stato estremamente elevato e interessante. D'altronde, questo non è solo un forum per fare incontrare la gente. È anche un momento di divulgazione ed educazione circa le tecnologie blockhain e tutto quello che è il Plan B di Lugano». Plan B che, come ha ricordato il sindaco, comprende i LVGA Points, il sistema di pagamento cittadino basato appunto su tecnologia blockchain, «un prodotto che sta suscitando interesse in tutto il mondo».

Largo, quindi, a un'analisi dell'accordo con El Salvador. Quali i benefici? «Oggi abbiamo presentato l'accordo con il governo di El Salvador, firmato dal sottoscritto e dal ministro dell'Economia del Paese centroamericano. Si tratta di un'intesa per collaborare nello sviluppo di queste tecnologie e nell'uso da parte dei cittadini di Bitcoin e Tether. Sono molto interessati, loro, a capire quali sono le migliori pratiche nostre. E viceversa. Concretamente, potremo far sviluppare i rispettivi progetti più velocemente. Ci siamo incontrati con l'ambasciatore salvadoregno presso l'ONU, a Ginevra, e con l'ambasciatrice salvadoregna negli Stati Uniti per iniziare a discutere e a scambiarci le nostre impressioni. Loro sono partiti due anni in anticipo, è vero, ma noi siamo partiti prima con i nostri LVGA. Ergo, la popolazione nostra già capisce come funziona uno scambio di monete virtuali a livello commerciale».

Non solo criptovalute, ad ogni modo. O meglio: in che modo le cripto possono interfacciarsi con la politica (e la geopolitica). Un nome su tutti: Julian Assange. «L'incontro con la famiglia Assange, qui a Lugano, è stato un momento estremamente toccante e interessante. Abbiamo compreso come una persona e un'organizzazione come Wiki Leks, che aveva osato scoperchiare determinate attività, siano state penalizzate con la chiusura di tutti i conti bancari. Grazie ai Bitcoin, Wiki Leaks ha però potuto finanziarsi e farsi finanziare e, di riflesso, proseguire la sua attività».