«L'acqua dei rubinetti ticinesi è buona anche se non esce fredda»
L’arrivo del caldo, in particolare in tempo di canicola, porta spesso con sé un aumento delle temperature dell’acqua distribuita attraverso la rete di acqua potabile. Questo si traduce talvolta in sensazioni sgradevoli dal profilo sensoriale: dal rubinetto di casa non scorre acqua fresca e rinfrescante ma quasi tiepida, facendo temere alcuni utenti sulla sua qualità.
Ma non bisogna temere, come conferma Matteo Negri, presidente dell'Associazione Fontanieri Ticinesi: «L'esperienza sul campo mostra come anche in piena estate l’acqua distribuita in rete supera i 20°C. Si tratta quindi soprattutto di una sensazione soggettiva, che nasce anche dall’immagine romantica di acqua fresca quindi di buona qualità. In effetti, anche a temperature più elevate, l’acqua distribuita resta di eccellente qualità. Se non esiste un limite legale per la temperatura dell’acqua distribuita, le raccomandazioni nazionali e internazionali si trovano d’accordo fissando una soglia di 25°C come massimo accettabile».
E, soprattutto, nessun rischio per la salute: «In effetti i microorganismi possono proliferare più facilmente a temperature più elevate. Grazie però ai trattamenti messi in atto dai distributori, questo rischio è trascurabile: la carica batteria nell’acqua è molto bassa al momento dell’immissione in rete, ciò che impedisce una proliferazione significativa di batteri anche a temperature un po’ più elevate. Nessun effetto invece sulle caratteristiche minerali dell’acqua distribuita e quindi, in sintesi, sulla sua qualità».
«L’AFT sorveglia da molto vicino il fenomeno di aumento delle temperature - conclude Negri -, effetto nefasto dovuto al cambiamento climatico, ed è pronta ad intervenire con soluzioni operative qualora in futuro le temperature dovessero aumentare ulteriormente. Per il momento però, i consumatori possono continuare ad approfittare tranquillamente dell’eccellente qualità dell’acqua distribuita in rete, anche se un po’ meno fresca del solito».