Maltempo

L'appello dell'ALPA: «La ricostruzione richiede uno sforzo immane, serve l'aiuto di tutti»

L'Alleanza Patriziale Ticinese sottolinea che sarà determinante prestare maggiore attenzione e supporto alle regioni di montagna, che dovranno essere trattate allo stesso modo di quelle urbane
©MICHAEL BUHOLZER
Red. Online
07.07.2024 08:46

Il maltempo ha toccato anche gli Enti Patriziali. Le alluvioni hanno sconvolto il loro territorio in Vallemaggia e Mesolcina. E, per questo motivo, il Consiglio direttivo dell'Alleanza Patriziale Ticinese (ALPA) esprime esprime vicinanza e solidarietà a tutti coloro che sono stati così duramente colpiti dall'incredibile maltempo.  In particolare un sentimento di partecipazione va a chi ha perso delle persone care.

Gli Enti patriziali, si legge in un comunicato dell'ALA, sono stati «coinvolti drammaticamente dagli eventi e il territorio da loro gestito e amministrato da secoli è stato tragicamente sconvolto». La ricostruzione, sottolineano, richiede uno sforzo immane ed è necessario l'aiuto di tutti. «Ci vuole coraggio e impegno adesso e nell'immediato futuro. È difficile, perché le risorse a disposizione non sono commisurate all'enormità dei danni. Serve la collaborazione mirata e coordinata di tutti gli attori che operano abitualmente sul territorio Comuni, Cantone, Confederazione, Enti regionali di sviluppo, Organizzazioni turistiche regionali e tutte le Associazioni attive sul territorio. Ma insieme a questo serve l'aiuto di tutti noi», si legge nella nota.

Non solo. I Patriziati avranno necessità di sostegno per poter operare con la necessaria efficacia; il CD ALPA, per questo motivo, aderisce ed invita tutti gli Enti patriziali cantonali a partecipare alle raccolte fondi promosse a dipendenza dalla forza finanziaria di ogni Ente («Bavona e Lavizzara «Ricostruiamo insieme», «Forza Mesolcina», Catena della solidarietà, ...).

Sarà altresì necessario, quale aiuto tangibile e duraturo per le regioni colpite in modo importante, prevedere un aumento straordinario del Fondo per la gestione del territorio da parte del Consiglio di Stato, così che vi siano i finanziamenti necessari per poter ripristinare nel minor tempo possibile le zone danneggiate e dare la possibilità agli Enti patriziali d'intervenire.

In conclusione, il Consiglio direttivo dell'ALPA si distanzia fermamente da alcune considerazioni affrettate espresse da fortunatamente pochi commentatori secondo i quali «alcune regioni di montagna hanno ormai il destino segnato e occorre accettare il loro abbandono». Secondo l'Alleanza, sarà per contro «determinante nel futuro prestare ancora maggiore attenzione e supporto a queste Regioni che devono assolutamente avere pari dignità ed essere trattate allo stesso modo rispetto alle regioni urbane e ciò anche grazie al loro ruolo complementare nonché al grande patrimonio storico, naturalistico, culturale, socioeconomico, turistico e antropologico». Di più, l'introduzione da parte dell'Autorità politica di una nuova strategia di collaborazione e protezione della popolazione, con l’impiego di ogni forza possibile per contribuire a gestire le emergenze «dovrà altresì essere prioritaria, soprattutto nell’arco alpino, nonché il supporto costante agli enormi sforzi di ricostruzione e premunizione che l'eccezionale evento ha causato».