Laveggio: «Una foce come quella del Cassarate»

RIVA SAN VITALE - Avvicinare la popolazione all’acqua e permetterle di beneficiarne creando zone di svago. Presto la popolazione di Mendrisiotto e Basso Ceresio, e non solo, potrebbe godere maggiormente dell’oro blu presente nella regione. A permetterlo non sarà però soltanto un piano di cui si parla da anni come quello della passeggiata a lago tra Capolago e Melano, tuttora in fase di progettazione, ma anche un altro progetto fortemente voluto dal Comune di Riva San Vitale e che ora, dopo anni di lavoro dietro le quinte e con la collaborazione di altri attori, sta per prendere il via.
Stiamo parlando della valorizzazione della tratta finale del fiume Laveggio, tra la foce nel Ceresio (da dove in futuro dovrebbe partire anche la passeggiata a lago) e la confluenza con il fiume Morée (quindi sostanzialmente fino alle piscine di Mendrisio). Gli obiettivi sono molteplici: da una parte la messa in sicurezza e la compensazione del deficit idraulico del fiume, dall’altra la rinaturazione della tratta e la riconquista dell’acqua da parte della popolazione, quindi la fruibilità del fiume e delle sue sponde. Ad occuparsi del progetto è il Municipio di Riva San Vitale, insieme all’Ufficio dei corsi d’acqua del Cantone, al Consorzio manutenzione arginature del Medio Mendrisiotto, ai Cittadini per il territorio e al Comune di Mendrisio, che dopo aver partecipato alla prima parte del piano come uditore ne è diventato parte integrante. «Riva San Vitale ha sempre avuto un occhio di riguardo per il Laveggio – esordisce il sindaco della località Fausto Medici -. Ora, dopo anni di preparativi siamo pronti a partire con il concorso che definirà l’assetto futuro della tratta finale del fiume. Vogliamo che la popolazione si riavvicini e riappropri del fiume». Uno studio di fattibilità è già stato allestito. Ad occuparsene nel 2016 è stata l’azienda Ernst Basler + Partner di Zollikon. «Ora si tratta di scegliere lo studio di ingegneria che si occuperà del progetto partendo dalle linee guida stabilite da questa prima analisi della Ernst Basler + Partner». Per farlo in marzo sarà lanciato un concorso a due fasi il cui scopo è scegliere chi si occuperà della riqualifica. Dapprima saranno selezionati i 5 studi di ingegneria finalisti, poi tra questi sarà scelto lo studio che avrà messo a punto il progetto di riqualifica migliore. Oggi «la tratta terminale del Laveggio presenta dei deficit ambientali, di sicurezza e di fruibilità e i costi di risanamento sono fortemente condizionati dall’importante presenza di infrastrutture sotterranee negli argini o nelle immediate vicinanze degli stessi», si spiegava nel messaggio con cui il Municipio di Riva chiedeva un credito per realizzare lo studio di fattibilità e allestire il concorso.
A scegliere il disegno vincitore sarà una giuria composta dal sindaco di Riva San Vitale, da quello di Mendrisio Samuele Cavadini, Edio Cavadini del Consorzio manutenzione arginature del Medio Mendrisiotto, Laurent Filippini dell’Ufficio dei corsi d’acqua, l’architetto paesaggista Stefan Rotzler, gli ingegneri Maurizio Pozzoni e Nicola Patocchi, il capoufficio tecnico di Riva San Vitale Francesco Travaini, Massimo Carmellini dell’Ufficio tecnico di Mendrisio e Ivo Durisch dei Cittadini per il territorio.
Ciò su cui dovranno concentrarsi gli studi partecipanti, spiega il sindaco Medici, è sia la questione della sicurezza, sia l’avvicinamento della popolazione al fiume: «Adulti e bambini dovranno poter tornare a rinfrescarsi nel Laveggio». Le zone sensibili per cui i partecipanti al concorso dovranno studiare una valorizzazione saranno soprattutto due, quella della foce che dovrà diventare zona di svago e da dove dovrà idealmente partire anche una passeggiata che costeggia il Laveggio, e quella all’altezza del ponte di via Motta, dove sarà creata una seconda zona di svago. «Sarà proprio il concorso a dover definire i contenuti di questi punti sensibili, ma ci piacerebbe che la zona dello sbocco nel lago diventi un’area simile a quella creata alla foce del Cassarate, seppur più in piccolo».
Il primo incontro della giuria è in programma a inizio marzo, la scelta del progetto vincitore avverrà un anno dopo, nel marzo del 2020. «Il Laveggio per Riva San Vitale è sempre stato una componente fondamentale del paesaggio, ci fa molto piacere che anche gli specialisti coinvolti da Mendrisio nell’ambito della preparazione del futuro Piano direttore comunale condividano questa nostra visione», conclude il sindaco facendo riferimento al fascicolo pianificatorio in fase di preparazione nel capoluogo che punterà proprio sulla riconquista del fiume Laveggio da parte della cittadinanza (una tavola rotonda sul tema si è svolta ieri sera presso La Filanda di Mendrisio).