«Le Maldive di Milano? La Verzasca è molto di più»

«Le Maldive di Milano? In realtà la Verzasca è molto di più». A Matthias Blättler la definizione rimbalzata sui social qualche anno fa, cui ha fatto seguito una vera e propria invasione della valle, va un po’ stretta. Soprattutto se affiancata ai soliti stereotipi da cartolina, con le acque turchesi e cristalline del fiume che scorrono sotto il Ponte dei salti a Lavertezzo. Un’immagine che avremo visto centinaia di volte. «Ma – ribadisce Blättler – basta spostarsi di poco per scoprire l’ampiezza, la bellezza e la varietà del territorio verzaschese». E lui ne sa qualcosa, visto che la valle la frequenta da quarant’anni. Sopra e sott’acqua. È da questo stretto legame e dalla passione per la fotografia subacquea che sono nati i suoi ultimi due progetto. Il primo – un libro – l’ha concretizzato da qualche mese; al secondo – un’esposizione permanente lungo il Sentierone – sta ancora lavorando. E sa di cosa parla, considerando il suo palmarès. Più volte classificatosi ai primi tre posti in importanti concorsi internazionali di fotografia («dove – afferma sorridendo – la Verzasca se l’è vista ad armi pari, a volte avendo anche la meglio, con i luoghi più incantevoli della Terra, come, appunto le Maldive...»), ha anche ottenuto una medaglia di bronzo ai campionati mondiali della specialità.
Una risorsa fondamentale
Un talento che risalta dalle pagine del volume «Verzasca dimensione acqua». «L’idea di realizzarlo – spiega lui stesso al CdT – è nata riguardando il vasto archivio fotografico che avevo accumulato negli anni, andando in Verzasca ad esercitarmi per questo o quel concorso». Gettando le basi per il libro, però, è andata consolidandosi la percezione di quanto l’acqua sia una risorsa fondamentale per la valle. «Invece dunque di assemblare una raccolta fotografica, ha preso forma una sorta di percorso, che parte dalle sorgenti del fiume, toccando i laghetti alpini per arrivare al bacino idroelettrico di Vogorno». Molte delle fotografie sono state realizzate appositamente per la pubblicazione, che comprende anche capitoli (in italiano e traduzione in tedesco) con contributi legati alla geologia e alla natura. Si scoprono così le rocce particolari della valle, ma anche gli animali che la popolano (dalle rane ai tritoni, dalle trote alla natrice arrivando alla tradizionale capra nera). Il tutto corredato da immagini davvero suggestive.
Una meta famosa nel mondo
Una parte importante del libro (acquistabile nelle principali librerie del cantone o scrivendo a [email protected]) è poi ovviamente dedicata alle immersioni. «Perché – sottolinea ancora Blättler – la Verzasca fa parte della classifica mondiale dei luoghi più belli dove immergersi. Nella mia carriera ho girato il mondo, ho collaborato con diverse riviste specializzare e quasi ovunque ho incontrato sub che conoscevano la valle. O almeno i suoi punti più famosi fra coloro che praticano immersioni, come i pozzi Misura e Posse o il Ponte dei salti. Si torna, però, agli stereotipi di cui parlavamo prima. In Verzasca ci sono molti altri luoghi dove andare sott’acqua è un’esperienza indimenticabile. L’obiettivo del mio libro torna dunque ad essere quello di raccontare la valle andando al di là dell’immagine veicolata negli ultimi anni». Un obiettivo volto anche a «diluire» l’affluenza. «Già – prosegue il nostro interlocutore – perché la gestione di un paesaggio così affascinante diventa spesso difficile. Lo abbiamo visto ancora negli ultimi anni, quando – soprattutto nella stagione estiva – ci si è trovati a dover affrontare vere e proprie invasioni, con tutte le conseguenze che ben conosciamo. Raccontare che in valle ci sono mete suggestive anche fuori da quelle più gettonate può essere un modo per alleggerire la pressione sul territorio». Parlando di acqua in Verzasca non si poteva poi dimenticare il tema della sicurezza. Nel libro si trovano anche codici QR che permettono di ottenere tutte le informazioni necessarie.
A passeggio fra i flutti
Uscito il libro, Blättler sta già pensando al suo prossimo progetto, in parte legato alla rassegna di successo Verzasca Foto Festival. «L’idea – conclude – è quella di posare una serie di immagini subacquee lungo il Sentierone. Quest’ultimo costeggia il fiume e sarebbe dunque un modo per offrire agli escursionisti la possibilità di scoprire che volto ha la parte sommersa del luogo nel quale si trovano».