Le Medie accolgono l'asilo

CASTIONE - Sopraelevare di un piano l'attuale edificio delle Medie che necessita di sei aule supplementari e di un risanamento energetico, prolungandolo poi verso nord in modo che possa accogliere cucina, mensa e la nuova Scuola dell'infanzia con le sue quattro sezioni. Questa la proposta che è valsa al progetto «Se ci fosse la luna si potrebbe cantare» della comunità di lavoro con capofila l'architetto Edy Quaglia di Lugano e Atelier PeR architetti (Oliviero Piffaretti e Carlo Romano) di Mendrisio il primo premio del concorso indetto dal Cantone e dal Comune per dare un nuovo volto al comparto scolastico di Castione. Il verdetto della giuria è stato reso noto lunedì dal sindaco di Arbedo-Castione Luigi Decarli, il quale ha ricordato che alla prima fase del concorso hanno preso parte 66 studi di architettura. Scelti i 6 per la seconda fase, la giuria all'unanimità ha infine valutato come migliore quello che propone una «stecca» lunga poco meno di 200 metri. «Si tratta di un progetto forte, chiaro e che non compromette la possibilità di un ulteriore sviluppo degli edifici scolastici in caso di necessità» ha affermato l'architetto Michele Arnaboldi, in rappresentanza della giuria, evidenziando che uno dei pregi della proposta vincitrice risiede nell'occupazione ridotta del terreno disponibile. L'innovativa collaborazione tra Cantone e Comune nel campo dell'edilizia scolastica non si ferma alla fase di concorso, ma prosegue ora per la progettazione di dettaglio e per la fase esecutiva. Lo ha sottolineato Tiziano Jam, capo area programmazione della Sezione della logistica. E i tempi che i due committenti istituzionali si sono dati sono stetti: l'obiettivo e che le nuove aule – sia della Media, sia della Scuola dell'infanzia – siano pronte per l'anno scolastico 2019-2020. I lavori, ha assicurato l'architetto Edy Quaglia nell'illustrate quelli che sono i tratti essenziali del progetto, potranno svolgersi senza interrompere le lezioni. E, stando alle verifiche eseguite dalla giuria, anche nel rispetto dei costi ai quali è stato posto un tetto massimo tra i 24 ed i 25 milioni di franchi (8,3 dei quali a carico Comune).