Le rassicurazioni del Governo sulla «Città della Giustizia»
«Vi informiamo che, come da vostra richiesta, stiamo consolidando l’aggiornamento dei contenuti degli stabili EFG, del Palazzo di Giustizia e del palazzo in via Bossi, per i quali possiamo sin d’ora confermare la loro piena occupazione». A scriverlo, nero su bianco, è il Consiglio di Stato in una lettera indirizzata alla Commissione gestione e finanze. Il tema, lo avrete intuito, è l’acquisizione dello stabile EFG a Lugano per insediarvi la cittadella della Giustizia ticinese. Un dossier che da quasi tre anni, più precisamente da novembre 2019, è sul tavolo della Commissione gestione e finanze in attesa di un via libera politico che tra richieste di chiarimenti, dubbi e visioni contrapposte, ancora non c’è stato. Ebbene, lo scritto del Governo, tre pagine datate 6 luglio, potrebbe aiutare a sbloccare l’impasse.
Locarnese e Bellinzonese
I dubbi della politica sull’acquisto da 80 milioni di franchi (la spesa totale, compresi l’allestimento degli spazi e la ristrutturazione del Palazzo di Giustizia di via pretorio ammonterebbe invece a 224 milioni) sono sostanzialmente due: l’accentramento della Giustizia a Lugano e, appunto, la piena occupazione degli spazi in modo da evitare sprechi. Al primo dubbio il Consiglio di Stato aveva risposto già lo scorso 16 febbraio, proponendo una soluzione per il Locarnese (che avrebbe “perso” la Corte d’appello e revisione penale) e il Bellinzonese (che sarebbe stato “privato” della Pretura penale). In uno scritto alla Gestione, accolto favorevolmente dalla politica cantonale, il Governo proponeva di spostare il Tribunale d’espropriazione da Lugano a Locarno e di mantenere a Bellinzona la Pretura penale. Una proposta ribadita anche nella lettera di luglio: «Recependo l’importanza della presenza delle Autorità giudiziarie sul territorio cantonale evidenziata dalla Commissione, il Governo conferma altresì la volontà di mantenere la Pretura penale a Bellinzona, come disposto dalla Legge sull’organizzazione giudiziaria e di trasferire il Tribunale di espropriazione a Locarno, contestualmente al previsto ritorno della Corte di appello e di revisione penale nella sede del Tribunale di appello a Lugano».
Chiesto un incontro
Restava dunque aperta la questione dell’occupazione degli spazi, una sorta di conditio sine qua non dei partiti per avallare l’acquisto. E nella lettera, come detto, il Governo assicura che la stessa è garantita. «Come più volte ribadito, la formulazione di proposte di occupazione e di attribuzione degli spazi di un immobile non può essere determinata unicamente sulla scorta delle superfici necessarie e delle superfici disponibili, ma deve considerare in modo imprescindibile, tra gli altri, la tipologia dell’edificio stesso e la definizione delle sinergie tra Servizi». Pertanto, «sarà necessario uno studio più dettagliato», che verrà condiviso appena ultimato. Detto questo, il Consiglio di Stato chiede nuovamente un incontro con la Gestione per discutere di questo dossier.
Ecco tutti i dettagli
Ma come verranno occupati gli spazi delle tre strutture? A questo quesito il Governo risponde con una tabella allegata alla lettera in cui illustra la futura occupazione dello stabile EFG, del Palazzo di Giustizia e dello stabile di via Bossi. Degli 8.366 metri quadrati dello stabile EFG ne verranno occupati 8.271, con un margine di 95 metri quadrati. All’atto pratico vi troveranno posto le autorità giudicanti: il Tribunale d’appello (2.655 metri quadrati), il Tribunale penale cantonale, la Pretura civile di Lugano, l’Ufficio del giudice dei provvedimenti coercitivi, la Corte d’appello e revisione penale e l’Autorità di protezione, oltre a diversi servizi amministrativi come l’Ufficio di esecuzione e l’Ufficio dell’incasso e delle pene alternative, gli spazi dell’Ordine degli avvocati, del Centro di risorse didattiche e digitali e, eventualmente, degli Uffici di conciliazione Lugano Ovest-Est. Con lo spostamento del Centro di risorse didattiche, inoltre, verrebbero risparmiati 45.600 franchi all’anno di affitto.
Nei 7.602 metri quadrati di spazio del Palazzo di Giustizia di via Pretorio, ristrutturato, resteranno invece le autorità inquirenti– il Ministero pubblico (che occuperà 1.746 metri quadrati) e la polizia cantonale, il Consiglio della Magistratura e vi verrà spostato l’Ufficio dell’aiuto e della protezione. In totale verrebbero occupati 7.493 metri quadrati, e lo spostamento di quest’ultimo ufficio comporterà un risparmio sull’affitto di 355.993 franchi all’anno.
Infine, nello stabile di via Bossi (1.240 metri quadrati) si insedieranno la Magistratura dei minorenni, l’Ufficio dell’assistenza riabilitativa (per un risparmio di 61.319,40 franchi all’anno) e l’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale (91.080 franchi all’anno). Anche in questo caso l’occupazione è praticamente totale (1.166 metri quadrati). In totale, il progetto «Città della Giustizia» consentirebbe al Cantone di risparmiare 533.992,40 franchi all’anno di affitti.