Territorio

Le tre ricette di Tresa dopo la frana di Monteggio

Il Municipio ha individuato delle possibili opzioni per mettere in sicurezza la zona e ripristinare via Buseno fortemente danneggiata dalla scarica di sassi dell’ottobre dell’anno scorso – Prima di prendere una decisione definitiva verranno consultati i cittadini – Al vaglio la chiusura totale del tratto di strada
Zona considerata a rischio. © CdT/Chiara Zocchetti
Valentina Coda
24.12.2024 06:00

Il geologo cantonale Andrea Pedrazzini aveva snocciolato numeri che non lasciavano dormire sonni tranquilli. La notte del 24 ottobre 2023, in via Buseno a Monteggio «sono scesi fra gli ottanta e i cento metri cubi di materiale, mentre le scariche precedenti si erano fermate a circa un metro cubo». Una raffica di sassi e terra si era letteralmente schiantata sulla strada facendo a pezzi l’asfalto e le tubature sottostanti. La montagna, però, aveva avvertito. Alcuni cittadini pure. In verità, da anni la strada che dalla vecchia casa comunale di Monteggio porta a Sessa è oggetto di chiacchiericcio da parte della popolazione perché zona considerata a rischio. Dopo la frana, il Municipio di Tresa aveva analizzato la situazione coinvolgendo gli Enti cantonali e una squadra di specialisti del settore. Gli approfondimenti preliminari avevano permesso di delineare possibili soluzioni per il ripristino o la gestione del tratto stradale danneggiato. Prima di procedere, però, il Municipio ha deciso di interpellare e coinvolgere i cittadini di via Buseno mettendo sul tavolo tre scenari alternativi, ciascuno con i propri costi.

Opere e costi

Il primo: chiudere totalmente il tratto interessato e mettere in sicurezza i fondi adiacenti, con la posa di barriere e segnaletica definitiva, per un costo totale di 15.000 franchi. Il secondo:aprire la strada a sentiero pedonale previo brillamento della roccia instabile al costo di 210.000 franchi. Terzo e ultimo scenario:riapertura totale della strada con opere di messa in sicurezza necessarie e sistemazione del tratto a valle del franamento per 480.000 franchi.

Per quest’ultima opzione, c’è un ma. L’Esecutivo mette in chiaro che in base alla Legge sui contributi di miglioria, «le opere di messa in sicurezza della strada sarebbero soggette al prelievo di un contributo a carico dei proprietari dei fondi interessati. Il Municipio, nel caso si optasse per la riapertura carrabile, proporrà al Legislativo un prelievo pari al 60% del costo totale, corrispondente a circa 204.000 franchi da suddividere indicativamente su circa 75 fondi». Alcuni di questi scenari erano già stati avanzati a suo tempo da alcuni cittadini, che avevano definito le prime misure messe in campo dal Municipio (come dei lavori di ancoraggio) «scarse». Le soluzioni più condivise dagli abitanti? Chiudere la strada del tutto ( per intenderci la parte finale di via Buseno, andando verso Sessa) oppure lasciarla aperta ma intervenire in maniera efficace. Tornando al terzo scenario individuato dall’Esecutivo, «non è ancora possibile definire l’importo preciso del contributo per ciascun fondo: la determinazione sarà effettuata con la pubblicazione del prospetto di prelievo, che avverrà solo a conclusione delle opere. Tuttavia, i dati forniti consentono di offrire un orientamento generale per la valutazione». Tresa, va precisato, ha deciso di consultare la popolazione adiacente per comprendere le loro preferenze e priorità prima di prendere una decisione definitiva.

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