Ticino

L’energia elettrica costa meno ma la bolletta aumenterà ancora

Entro fine mese i gestori di rete dovranno comunicare le tariffe per il 2024 – Dopo la stangata del 2023, l’attesa per i piccoli e i grandi consumatori è grande – SES: «Purtroppo le notizie non sono positive» – Rolf Endriss (AEM): «La forchetta dei rincari varierà tra il 10 e il 15%»
Francesco Pellegrinelli
21.08.2023 06:00

L’inverno è stato mite, le centrali atomiche francesi in revisione sono tornate in parte a funzionare e l’alternativa al gas russo è stata assicurata. Le conseguenze sul prezzo dell’energia sono lì da vedere e il grafico le mostra chiaramente: dopo il picco del 2022 - quando l’invasione russa scatenò la crisi energetica del gas e il conseguente rialzo dei prezzi - si è passati a importi più contenuti. Le premesse insomma sono migliorate a tutto vantaggio dei consumatori, che ora, a giusto titolo, si chiedono: che cosa dobbiamo attenderci nella bolletta del 2024? Dopo la stangata del 2023 ritroveremo un po’ di pace?

Il conto alla rovescia

Poche settimane ancora e poi la Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom) pubblicherà le tariffe dell’elettricità per il 2024. Famiglie e piccole e medie imprese (PMI) si troveranno a fare i conti con una voce di spesa che nel 2023 è cresciuta mediamente del 27% e che inevitabilmente ha visto aumentare l’attenzione di politica e media.

Mai come in questo periodo di transizione energetica, di crescente domanda di energia ma anche di grande volatilità dei mercati, il prezzo dell’energia ha assunto, strategicamente, un valore politico nuovo. Accendere la luce oggi costa di più. Un aspetto per nulla marginale che tocca tanto le aziende, quanto i nuclei familiari e che lega tutti quanti a una dimensione geopolitica internazionale prima forse sottovalutata. Ad ogni modo, entro fine agosto, i circa 630 gestori di rete di distribuzione svizzera dovranno comunicare le proprie tariffe ai clienti finali. Allora sarà il momento del confronto e dell’analisi per capire (anche) quanto è stata pagante la strategia di ogni singolo fornitore. Basta comunque un giro di chiamate tra le aziende fornitrici per capire la tendenza generale. Nel 2024 il prezzo dell’energia aumenterà nuovamente. «Sono giorni decisivi», dicono. «Stiamo ultimando i calcoli», commentano i più. C’è poi chi, semplicemente, non vuole commentare. Staremo a vedere.

Tanta cautela

Oggi, la tariffa media per un’economia domestica con un consumo di 4.500 kWh, in Ticino, è di 28,52 cts/kWh. Il dato può essere facilmente consultabile sul portale delle tariffe elettriche della ElCom. Portale che sarà puntualmente aggiornato con le nuove tariffe nella prima settimana di settembre. Tornando alla nostra domanda, che cosa dobbiamo attenderci per il 2024? Nessuno vuole sbilanciarsi con cifre precise. Chi perché deve attendere il via libera del CdA; chi perché è alle prese con le ultime verifiche. La data del 31 agosto - termine per la comunicazione dei prezzi, intanto, si avvicina. Tuttavia - senza scomodare il sondaggio condotto a giugno dall’associazione delle aziende elettriche (AES) tra i suoi membri, secondo cui nel 2024 i consumatori svizzeri dovranno fare i conti con un ulteriore aumento dei prezzi di circa il 12% - già ora possiamo affermare che la tariffa finale subirà un rincaro, come ci confermano alcuni fornitori ticinesi. «Purtroppo le notizie non sono positive», ammette al CdT la Società elettrica sopracenerina (SES) che tuttavia sulle cifre finali preferisce attenere il termine della comunicazione ufficiale. Più esplicito il direttore dell’azienda elettrica di Massagno (AEM), Rolf Endriss, che conferma un rincaro tra il 10 e 13%.

La nuova tassa

Per capire le cause (e le dinamiche che caratterizzano l’aumento del 2024 rispetto al 2023) occorre ricordare che il prezzo finale dell’energia elettrica in bolletta è composta essenzialmente da tre componenti, ognuna delle quali incide per circa un terzo sul computo totale: le tasse, la rete e la materia grezza: ossia l’energia acquistata sul mercato all’ingrosso o prodotta in proprio.

La grande novità del 2024, che tocca tutte le aziende fornitrici e di riflesso noi consumatori è la cosiddetta tassa sulle riserve. «La Confederazione ha introdotto una nuova tassa per finanziare le riserve idroelettriche necessarie per garantire l’approvvigionamento», ricorda Endriss. «Si tratta di un costo fisso che le aziende fornitrici si limitano a riscuotere. Questa componente incide in modo abbastanza importante sulla tariffa finale. Parliamo di 1,20 cts al kWh, pari a un aumento del 19% sulla componente tasse».

Ma il rincaro non risparmia neppure l’utilizzo della rete: «Secondo le nostre stime, la trasmissione e il trasporto di energia costeranno mediamente il 10% in più», prosegue Endriss che riconduce l’aumento alla tendenza generale riscontrabile in ogni settore economico: «Nel corso del 2023 il costo dei materiali ha subito un’impennata. Inoltre, i costi finanziari sono cresciuti di pari passo con i tassi d’interesse».

Detto di tasse e rete, rimane la componente energia. «Purtroppo l’aumento esorbitante dei prezzi avuto nel 2022 si ripercuoterà anche sulla tariffa del 2024», ammette la SES. «La maggior parte delle aziende elettriche acquista infatti l’energia necessaria nei tre anni precedenti la fornitura». Per intenderci l’elettricità del 2024 è frutto degli acquisti scaglionati nel tempo sull’arco temporale che va dal 2021 al 2023. Tre anni, però, condizionati da un rincaro quasi generale (vedi grafico) e che quindi continuerà a ripercuotersi anche nel 2024. «Solamente dal 2026 in avanti potremo metterci alle spalle l’anno orribile del 2022», spiega ancora la SES. Va detto che, per quanto il mercato all’ingrosso sia lo stesso per tutte le aziende fornitrici, la componente “energia” può variare molto da un gestore di rete all’altro in funzione della produzione propria. «Come SES, con le nostre centrali, copriamo solamente il 6-7% del fabbisogno. Il resto lo dobbiamo acquistare sul mercato, subendone le fluttuazioni». Insomma, rispetto a un gestore che produce in proprio per esempio il 50%, c’è una grossa differenza. Ad ogni modo, secondo Endriss, per il 2024 non ci sarà un’esplosione del prezzo finale dell’energia come nel 2023 (+27%). «Ci sarà un aumento ma la portata sarà più contenuta. E soprattutto la componente energia non inciderà in maniera preponderante come avvenuto nel 2023».

Pallottoliere alla mano, con un aumento stimato del 13% possiamo immaginare che il prezzo medio dell’elettricità in Ticino passerà da 28,52 cts/kWh a circa 32,22 cts/kWh. La fattura annuale per un’economia domestica tipo (4.500 kWh) sarà quindi di 1.450 franchi, con un rincaro di circa 165 franchi. Ne sapremo di più il prossimo 31 agosto.