L’ex Macello è stato «risigillato»
L’ex Macello è stato «risigillato». La parte della struttura che si affaccia sulle scuole Lambertenghi, quella dalla quale, secondo le parole del sindaco di Lugano Michele Foletti, «gli autogestiti sembrerebbero essere passati» per la rioccupazione dello stabile, è stata isolata con dei blocchi di cemento. Mercoledì i sigilli erano stati strappati dagli autogestiti e le recinzioni divelte.
Ieri Foletti aveva sottolineato la necessità di «mettere in sicurezza tutto il perimetro e risigillarlo in modo più importante rispetto a prima». L’area, aveva affermato il sindaco, sarà monitorata.
Messaggi di sostegno agli autogestiti sui muri della Vicina Penisola
L’eco mediatica generata dalla rioccupazione dell’ex Macello nelle giornate del 29 e 30 dicembre ha intanto superato i confini nazionali; sui muri di diverse località italiane, infatti, si leggono messaggi di sostegno in favore degli autogestiti. Come si vede da fotografie postate dal CSOA Il Molino sul proprio canale Telegram, sul muro del consolato svizzero di Firenze è stato scritto «Il Molino è ovunque» e, ancora, «Borradori non corre più». Su una parete di Saronno, invece, si può leggere: «Molino: rioccupazione piccante».
In risposta, il sindaco Michele Foletti ha scritto su Twitter: «Sto preparando la cena di capodanno e il mio grato pensiero va agli agenti che stanno proteggendo l’ex macello di @luganomycity dai tentativi di occupazione da chi ancora oggi ha diffuso queste foto. Grazie alle istituzioni che difendono i beni di tutti noi, il bene pubblico».