Il caso

L'ex raffineria, il ricorso e gli Enti locali

Petrolchimica di Preonzo: il Governo respinge la censura sollevata da un cittadino che chiedeva di annullare la votazione sul consuntivo 2021 di Bellinzona e la liquidazione del credito relativo alla sistemazione dell'area – Il Consiglio di Stato ha tuttavia trasmesso gli atti alla SEL
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
26.01.2023 20:15

Tre notizie in una. Mica male. A fare da fil rouge sono i conti di Bellinzona ed uno dei siti più inquinati in Ticino. Come appreso dal CdT, il Consiglio di Stato ha respinto prima di Natale il ricorso inoltrato da un cittadino contro il consuntivo 2021 approvato dal Legislativo della capitale lo scorso 20 giugno. Sotto la lente dell’abitante era finito il conto investimenti e, nella fattispecie, il messaggio con la richiesta di credito di poco più di un milione di franchi per la sistemazione dei terreni dell’ex Petrolchimica di Preonzo. A seguito del pollice verso il ricorrente si è appellato al Tribunale cantonale amministrativo (TRAM), mentre il Governo ha comunque trasmesso gli atti alla Sezione degli enti locali (SEL) «per i propri eventuali incombenti» in merito ai «rimproveri mossi nei confronti dell’autorità comunale».

L’autorità di vigilanza

Ricapitoliamo, dunque. L’Esecutivo cantonale boccia la censura, ma nel rispetto dei ruoli inoltra l’incarto alla SEL in qualità di autorità competente per l’applicazione della Legge organica comunale (LOC) e delle relative disposizioni esecutive. Nel frattempo il cittadino ha inoltrato un secondo ricorso al TRAM, auspicando addirittura che il dossier venga trasmesso al Ministero pubblico. La carne al fuoco non manca. E tutto ruota attorno alla bonifica e allo sgombero di alcune strutture nell’ambito del risanamento dell’area da oltre 25.000 metri quadrati dell’ex raffineria che ha cessato l’attività nel 1996 dopo quattro decenni. Secondo l’abitante l’approvazione del plenum della liquidazione del credito d’investimento è scaturita - leggiamo dalla decisione del Governo - «da atti illeciti e da cattiva gestione della cosa pubblica», ravvisando inoltre la violazione di specifiche leggi. Fatti respinti dal Municipio, beninteso.

Informazioni chiare

Per il presidente Claudio Zali e i colleghi «la denuncia contenuta nell’allegato ricorsuale si correla in sostanza in un’istanza di intervento all’autorità di vigilanza», non potendo esprimersi il Consiglio di Stato su quanto stigmatizzato (ossia l’assegnazione dei mandati e l’esecuzione delle opere) nell’ambito dell’evasione del ricorso. Ecco dunque spiegato il motivo della trasmissione della documentazione agli Enti locali. Entrando nello specifico il Governo osserva che il Legislativo di Bellinzona disponeva di tutte le informazioni necessarie per esprimersi con cognizione di causa sul consuntivo 2021 e sulla fattispecie concernente la Petrolchimica: «I consiglieri comunali hanno quindi potuto formarsi un loro convincimento su questo tema e la votazione è stata eseguita, con voto a larga maggioranza favorevole dei consiglieri presenti, secondo il pieno rispetto delle norme di legge. Dal profilo formale/procedurale della LOC la decisione del Legislativo (...) non presta il fianco a critiche di sorta».

La palla passa al TRAM

Il ricorrente, come detto, non ci sta. E negli scorsi giorni si è rivolto al TRAM (tribunale che, ricordiamo, dovrà trattare pure un’altra sua censura, quella riguardante l’ex oratorio di Giubiasco), contestando le argomentazioni governative. Il cittadino biasima la gestione del Municipio relativa al dossier della Petrolchimica; secondo lui la sola segnalazione alla Sezione degli enti locali non è sufficiente. Chiede pertanto ai giudici di trasmettere l’incarto al Ministero pubblico «per le sue competenze». «Il Legislativo è stato posto in inganno» da quelle che il ricorrente considera «informazioni fuorvianti e manifestamente inveritiere». In entrambi i casi, per completezza d’informazione, rammentiamo che il Municipio respinge ogni addebito.

Risanamento milionario

L’eliminazione delle strutture ancora esistenti dell’ex Petrolchimica era un passo necessario prima di dare avvio all’indagine dettagliata (nel 2018 l’area è stata iscritta nel catasto cantonale come sito inquinato) e, soprattutto, al progetto di risanamento per il quale si prevede una spesa di 20-25 milioni di franchi. Ad occuparsene sarà il Cantone, come stabilito dalla convenzione firmata tra le parti, che anticiperà anche i costi, e parimenti garantirà parte dei sussidi unitamente alla Confederazione.

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