Giudiziaria

L'immobiliare di Agno e la sospetta estorsione

Fresco di condanna definitiva in Italia a sette anni per bancarotta fraudolenta, l’imprenditore italiano latitante in Svizzera Danilo Coppola tornerà a processo con un connazionale residente nel Mendrisiotto - I due sono indiziati di aver tentato di ottenere soldi e un albergo da una società italiana minacciando una causa
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Federico Storni
08.07.2022 06:00

Ci sarà molto Ticino nel prossimo processo che dovrà affrontare l’immobiliarista italiano Danilo Coppola, condannato pochi giorni fa in via definitiva in Italia a sette anni di carcere per bancarotta fraudolenta e - stando alle ultime informazioni - tuttora latitante in Svizzera. Coppola infatti dovrà apparire di nuovo di fronte ai giudici per difendersi dell’accusa di tentata estorsione, da cui si professa innocente. Sul banco degli imputati - sempre in Italia - ci sarà anche un suo connazionale residente da tempo nel Mendrisiotto: il titolare di una società immobiliare con sede ad Agno al momento dei fatti (ma spostatasi a Stabio tre anni fa). Società il cui titolare occulto - a mente degli inquirenti - sarebbe proprio Coppola, il quale però nega. Di certo c’è che fra gli azionisti figura la sua ex moglie, che in passato si è prestata a fungere da prestanome.

I «furbetti del quartierino»

Coppola era diventato noto al grande pubblico italiano a inizio anni Duemila, quando con altri immobiliaristi aveva scalato, o tentato di scalare, un paio di banche. Per questo il gruppo diventò noto come «i furbetti del quartierino» e subì diverse vicende giudiziarie, finora per Coppola risoltesi con assoluzioni: la condanna di cinque giorni fa è la prima cresciuta in giudicato. Il reato è quello di bancarotta fraudolenta della Porta Vittoria Spa, società che si doveva occupare della riqualificazione dell’omonima, grande e centrale area di Milano. Le era subentrato, in seguito al fallimento, il fondo Niche della società Prelios.

La rogatoria negata

Se nominiamo queste società è perché ricompaiono nel processo per tentata estorsione. Processo che negli scorsi mesi aveva causato un piccolo caso internazionale. Con sentenza cresciuta in giudicato il Tribunale di Milano aveva ottenuto la carcerazione preventiva di Coppola, ma questi aveva riparato in Svizzera. L’Italia ne aveva chiesto l’estradizione, ma la Confederazione l’aveva negata in quanto nel nostro ordinamento non è prevista la carcerazione preventiva per la tentata estorsione.

Il processo verterà su una domanda giudiziale inoltrata dall’immobiliare di Agno ai danni di Prelios in cui la accusava di non avere rispettato un preliminare di vendita della società Porta Vittoria a suo favore. Domanda con cui si chiedeva alla Prelios il risarcimento di 110 milioni di euro. La condotta estorsiva, a mente degli inquirenti, arriva in realtà in seguito, quando l’immobiliare fa sapere a Prelios che desisterà dalla causa se le saranno versati 1,5 milioni e dato un hotel a Roma. I legali di Coppola sostengono invece che vi sia stato un travisamento del quadro indiziario e che l’immobiliarista sia in ogni caso estraneo alla presunta condotta estorsiva, non essendo sua l’immobiliare di Agno.

Quel fallimento radiato

Fra gli argomenti difensivi vi è quello per cui l’iniziativa dell’immobiliare di Agno prescindeva in ogni caso dalle intenzioni di Coppola in quanto allora era gestita dall’Ufficio Fallimenti di Lugano. Se ciò corrisponde al vero (o è rilevante) spetterà ai giudici dirlo, ma certo è che l’Ufficio fallimenti ha avuto in pancia la società per un certo tempo. L’immobiliare viene infatti messa in liquidazione nel 2016 a seguito del fallimento pronunciato dalla Pretura di Lugano, e a inizio 2017 viene radiata d’ufficio. A maggio 2019 la Pretura ordina però la riapertura della procedura fallimentare (sancendo quale nuova sede proprio l’Ufficio fallimenti), e a settembre dello stesso anno il fallimento viene revocato e la ditta torna a disposizione degli azionisti, spostandosi a Stabio. Nell’aprile 2021 cambia poi parzialmente nome e modifica gli statuti. Ora dovrebbe venire sequestrata in seguito alla sentenza italiana (abbiamo chiesto lumi all’Ufficio federale di giustizia ma al momento di andare in stampa non avevamo ricevuto risposta). Le presunte condotte estorsive mosse a Coppola e all’italiano residente nel Mendrisiotto risalgono proprio a metà 2019 - inizio 2020.

La causa del 2021

C’è poi ancora un tassello, perché nel frattempo il fondo americano Hines entra in trattativa con Prelios per acquistare Porta Vittoria. L’immobiliare di Agno, ormai già a Stabio, fa però causa a entrambi, come si è appreso a inizio aprile 2021. Sostiene che esiste un diritto di acquisto riconosciuto che deriva da un preliminare di vendita firmato in precedenza. Probabilmente lo stesso oggetto del processo per tentata estorsione.

La difesa su Instagram

Starà ora ai giudici stabilire se l’immobiliare è in realtà di Coppola (in una sentenza si legge che fra lui e e il coimputato «non è stato accertato un rapporto diretto») e se si sia trattato o meno di tentata estorsione. Coppola, nel frattempo, si difende tramite lunghi video su Instagram in cui spiega le sue ragioni, continuando a professarsi innocente. In merito alla recente condanna definitiva ha affermato di non aver ancora deciso se costituirsi o meno.

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