Targhe

L'imposta di circolazione continua a dividere la politica

Il dossier andrà in Parlamento in dicembre: la Gestione firma due rapporti – Lega, Verdi e PLR chiedono di accettare la formula dell'Esecutivo abbassando il gettito complessivo – Centro e UDC fermi sulle loro posizioni
©Gabriele Putzu

Centro e UDC contro tutti. È questo in buona sostanza l’esito delle discussioni in Commissione della gestione, che oggi ha sottoscritto due rapporti sull’infinito tema dell’imposta di circolazione. Sul tavolo c’era il messaggio del Governo, che prevede – visto il termine a dicembre del decreto urgente – una nuova base di calcolo, che tiene conto oltre alle emissioni di CO2, anche della massa a vuoto del veicolo e della sua potenza. A questi fattori verrebbe poi applicato un coefficiente (chiamato K) che sarà competenza della politica, dunque del Gran Consiglio, definire per decidere l’incasso totale.

«Rispettate il voto»

Una soluzione, quella proposta dal Consiglio di Stato e appoggiata (ma non del tutto) dalla maggioranza, che non va giù in particolare al Centro. Come noto, il partito vorrebbe tornare alle origini, e cioè a quanto votato dal popolo un anno fa. Il rapporto di minoranza (relatore Marco Passalia, Centro) chiede quindi di confermare la formula andata alle urne, ossia di calcolare l’importo unicamente in base alle emissioni di CO2. «C’è poi una maggioranza che si divide tra chi vuole cambiare il sistema di calcolo ma con un gettito più basso (ossia la Lega) e chi propone non solo di cambiare il sistema di calcolo ma anche di aumentare il prelievo», attacca il capogruppo del Centro Maurizio Agustoni, secondo il quale «gli automobilisti si troverebbero così a pagare almeno il 15% in più (da 80 a 91,5 milioni di franchi) rispetto a quanto stabilito con il voto». Secondo Agustoni, dunque, «la maggioranza vuole sovvertire il verdetto popolare che ha approvato un preciso calcolo e che ha dato precise indicazioni accogliendo la nostra iniziativa. È quindi una maggioranza che se ne infischia di questo voto popolare». Centro e UDC propongono un’alternativa: prolungare il decreto anche nel 2024 per poi lavorare con calma a una proposta condivisa.

«Calcolo più equo»

La maggioranza composta da Lega, PLR e Verdi (il PS non ha ancora preso posizione) ha invece un’altra idea. «Il messaggio dell’Esecutivo non solo premia le vetture ecologiche, ma anche quelle sobrie», rileva da parte sua la co-coordinatrice dei Verdi Samantha Bourgoin. «Un’auto che pesa 3 mila chili e che costa 150 mila franchi non ha senso che paghi quanto un’utilitaria». In definitiva, i Verdi seguiranno la proposta del leghista Boris Bignasca (che chiede di accettare la formula proposta dal Governo ma abbassando l’incasso massimo di 80 milioni). «In questo modo i cittadini beneficeranno di una fattura più accettabile e che si basa su una formula ecologica più equa».