L’incidente e l’inquinamento: i pompieri si esercitano

Non è di certo passata inosservata, giovedì sera, la presenza dei militi del Centro Soccorso Cantonale Pompieri Mendrisiotto a Genestrerio. Presenza costante verrebbe da dire, perché in realtà i pompieri, in via Ponte Laveggio, hanno operato per tre giovedì sera filati. Lì, tra le aziende e quel che resta dell’ex grotto Vallera, con il fiume che scorre nel mezzo, cos’è successo? Un incidente o, magari, un inquinamento? Sì, entrambe le cose. Ma, rassicuriamo tutti, si trattava si esercitazioni. Insomma, tradurre sul campo quello che i pompieri apprendono costantemente nei momenti formativi. In sostanza, ci spiega il comandante Corrado Tettamanti, «abbiamo simulato un incidente tra veicoli lungo la stradina che costeggia il Laveggio». Incidente aggravato «dal riversamento di olio all’interno del fiume». Circostanze che hanno dunque richiesto l’azione dei pompieri su più fronti. «Oltre a trattare l’incidente con il materiale e gli strumenti in dotazione presenti sul nuovo veicolo di soccorso stradale si è agito pure sul corso d’acqua». Come? «In diversi settori - continua il comandante - abbiamo posato degli sbarramenti sul fiume». Una curiosità: l’ultimo sbarramento è stato posato alla foce del Laveggio a Riva San Vitale, dunque a chilometri di distanza dall’incidente. Non si lascia nulla al caso. Le tre serate, i pompieri sono stati impiegati dalle 19 alle 23, hanno avuto quale scopo - come detto - l’esercitazione legata al tema degli incidenti e dell’inquinamento dei corsi d’acqua. Per ciascuna serata - così, in aggiunta, si è dovuto approntare il sistema di illuminazione della zona sinistrata - hanno operato dai 35 ai 40 militi, ufficiali compresi. Centoventi gli uomini che si sono addestrati. «Abbiamo messo in pratica tutto ciò che i gruppi di picchetto hanno trattato durante le istruzioni di dettaglio» commenta Corrado Tettamanti. Giornate di istruzione che avvengono durante le «guardie festive»: tutti i gruppi passano infatti una domenica in caserma e, durante la giornata, «si svolgono lezioni di circa un’ora e mezza che trattano temi specifici». In questo caso, va da sé, incidente delle circolazione e conseguente inquinamento. L’occasione è stata buona, come anticipato, anche per testare il nuovo veicolo in dotazione al Centro Soccorso Cantonale Pompieri Mendrisiotto, adibito al soccorso stradale.
«Alla fine di queste istruzioni vengono organizzate tre esercitazioni per le altrettante sezioni urbane». E, al termine del ciclo, il bilancio, per il comandante, «è positivo». Insomma, si è lavorato bene e le nozioni sono state apprese correttamente. Lo sguardo, a questo punto, è già rivolto al futuro. «Prossimamente si continuerà con un nuovo ciclo, un’altra formazione, che sarà incentrata sugli aspetti chimici». E poi, come avvenuto a Genestrerio, si procederà con quelle che in gergo tecnico vengono definite «manovre». In questo caso, per simulare gli incidenti, i pompieri potranno contare sull’aiuto di alcune aziende attive nel territorio che si presteranno alla causa.